Pensioni, ufficiale lo sconto di 4 mesi sulla legge Fornero. Ecco per chi

Simone Micocci

24 Ottobre 2024 - 09:33

Nuova agevolazione per andare in pensione in anticipo: la legge di Bilancio riconosce un ulteriore sconto di 4 mesi alle donne con figli.

Pensioni, ufficiale lo sconto di 4 mesi sulla legge Fornero. Ecco per chi

Tra le novità per le pensioni contenute nella legge di Bilancio 2025 c’è anche quella che consente ad alcuni lavoratori, o meglio lavoratrici, di andare in pensione in anticipo di 4 mesi rispetto a quanto stabilito dalla legge Fornero.

È l’articolo 26 del testo della manovra appena firmato dal presidente della Repubblica a prevedere delle regole più favorevoli per l’accesso alla pensione di vecchiaia (nella quale è compresa anche quella anticipata) per le donne con figli, per le quali già oggi è prevista un’agevolazione di questo tipo.

Nel dettaglio, con l’articolo 1, comma 40, della legge n. 335 del 1995 (la cosiddetta legge Dini) vengono riconosciute diverse agevolazioni per le donne con figli, di cui alla lettera C quella in cui è disposto che:

a prescindere dall’assenza o meno dal lavoro al momento del verificarsi dell’evento maternità, è riconosciuto alla lavoratrice un anticipo di eta’ rispetto al requisito di accesso alla pensione di vecchiaia di cui al comma 19 pari a quattro mesi per ogni figlio e nel limite massimo di dodici mesi. In alternativa al detto anticipo la lavoratrice può optare per la determinazione del trattamento pensionistico con applicazione del moltiplicatore di cui all’allegata tabella A, relativo all’eta’ di accesso al trattamento pensionistico, maggiorato di un anno in caso di uno o due figli, e maggiorato di due anni in caso di tre o più figli.

Oggi quindi le donne con figli possono andare in pensione prima o in alternativa possono beneficiare di un calcolo più favorevole dell’assegno attraverso l’applicazione di un coefficiente di trasformazione maggiorato. Questa agevolazione viene però modificata dalla legge di Bilancio appena arrivata in Parlamento, con buone notizie per le lavoratrici con molti figli.

Come cambia l’agevolazione per le lavoratrici madri con la legge di Bilancio 2025

Come visto sopra, oggi per le lavoratrici madri spetta uno sconto di 4 mesi per ciascun figlio, fino a un massimo di 12 mesi. Questo sconto si applica per tre delle attuali opzioni per le quali è richiesto un requisito anagrafico:

  • pensione anticipata contributiva a 64 anni di età e 20 anni di contributi (e un assegno almeno pari a 3 volte il valore dell’Assegno sociale, 2,8 per le lavoratrici con un figlio e 2,6 volte per chi ne ha almeno due.

Le lavoratrici madri godono quindi di uno sconto di 4 mesi per ciascun figlio su queste opzioni. Nella migliore delle ipotesi, in caso di 3 o più figli, possono accedere alle suddette opzioni rispettivamente a 66, 70 e 63 anni.

Con la legge di Bilancio 2025 vengono però favorite le lavoratrici con almeno 4 figli. Viene infatti incrementato il limite massimo dello sconto, che passa a 16 mesi. Di fatto una donna che ha avuto 4 figli potrà accedere alla pensione di vecchiaia a 65 anni (e 8 mesi), anticipando di diverso tempo il momento del pensionamento. Lo stesso vale per le altre opzioni di pensionamento suddette.

Nessuna differenza invece sulla seconda, ma alternativa alla prima, agevolazione. Le donne che infatti non vogliono godere dell’anticipo possono richiedere l’applicazione di un coefficiente di trasformazione, ossia quel parametro con cui il montante contributivo si tramuta in importo della pensione, più favorevole. Alle donne con 1 o 2 figli viene maggiorato di 1 anno, a quelle con più di 2 (comprese quelle con almeno 4) invece di 2 anni.

Chi può accedere a questa agevolazione

Va ricordato però che lo sconto in oggetto non si applica a tutte le lavoratrici con figli, ma solo a quelle che rientrano interamente nel regime contributivo per il calcolo dell’assegno. Ciò significa che la misura si rivolge tanto a coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996, e non hanno contributi versati nel periodo precedente, oppure per coloro che ricorrono al computo della Gestione Separata.

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