Per le banche europee potrebbe arrivare una gradita sorpresa dalla Bce. Riguarda gli accantonamenti richiesti per i prestiti a rischio. Il tema ha creato già polemiche, cosa può cambiare?
La Bce potrebbe riservare una sorpresa alle banche europee in materia di accantonamenti per prestiti a rischio.
Secondo un’indiscrezione di Bloomberg, infatti, i funzionari della Banca centrale europea stanno valutando la possibilità di chiedere agli istituti di credito dell’Eurozona di aggiungere circa 7 miliardi di euro di riserve per i prestiti a leva finanziaria in sofferenza. Si tratterebbe di circa la metà di quanto inizialmente stimato e che aveva scatenato una reazione negativa tra i creditori.
La questione degli accantonamenti per far fronte a prestiti rischiosi ha un ruolo rilevante nei bilanci delle banche. La Bce non può obbligare gli istituti a tenere da parte tali riserve, ma se questi non accettano il consiglio delle autorità di vigilanza, può dedurre importi corrispondenti dal loro capitale, lasciando loro meno denaro per sostenere i prestiti o effettuare i pagamenti agli azionisti. Per questo, le banche europee sono molto attente a quanto stabilirà sul punto la banca centrale.
Banche europee e accantonamenti: cosa deciderà la Bce?
7 miliardi di euro al posto dei 13 precedentemente stabiliti: questa sarebbe la sorpresa dalla Bce per quanto riguarda le riserve aggiuntive stabilite per le banche europee.
Il condizionale è d’obbligo e la notizia è solo un’indiscrezione al momento. L’importo non è definitivo e potrebbe ancora cambiare. La riduzione rifletterebbe un miglioramento nella qualità di alcuni prestiti e cambiamenti nei portafogli prestiti delle banche da giugno dell’anno scorso, la data limite utilizzata dalla Bce per la sua revisione.
In realtà, il supervisore sarebbe pronto ad abbassare le sue richieste iniziali, dopo che un insolito livello di critiche da parte delle banche aveva spinto il regolatore a ritardare le sue conclusioni. La revisione, che si è concentrata su una dozzina di banche, ha riacceso le tensioni emerse per la prima volta due anni fa, quando diversi istituti di credito si erano lamentati dell’eccessiva interferenza da parte della Bce.
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Secondo alcuni istituti, infatti, il punto problematico è che gran parte della revisione è stata condotta da consulenti o personale della Bce che non seguono da vicino i creditori, con il risultato che si ha la percezione che non avessero una buona conoscenza delle singole banche.
Il direttore finanziario della Deutsche Bank, James von Moltke, ha affermato che ci sono opinioni divergenti in merito agli accantonamenti. “È un dibattito vigoroso con i team di ispezione e nell’analisi di quelle metodologie nei risultati. Accetteremo sempre feedback e poi reagiremo come riteniamo opportuno. Pensiamo che l’indennità con cui operiamo, che abbiamo oggi, sia prudente e adeguata per i rischi che vediamo in tutti i nostri libri, inclusi i prestiti con leva finanziaria”, ha aggiunto.
“È appropriato che la Bce assicuri che le banche abbiano il controllo sui propri rischi”, ha detto James von Moltke. Ma gli istituti di credito europei non sembrano disposti ad accettare ogni proposta.
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