Volodymyr Zelensky ha reso note le “10 proposte dell’Ucraina per la pace”, ma alcuni dei punti sono irricevibili per la Russia con la guerra che continuerà ad andare avanti.
Volodymyr Zelensky lancia la “ formula ucraina per la pace ; pace per l’Ucraina, l’Europa e il mondo”, parlando di “una serie di soluzioni che possono essere implementate per garantirla davvero”. A quasi nove mesi dallo scoppio della guerra, questa apertura è senza dubbio una buona notizia anche se, nel concreto, difficilmente potrà portare a delle svolte diplomatiche.
“Dopo aver partecipato al vertice del G20, ho presentato proposte per tali soluzioni, specifiche e oneste - ha scritto Zelensky in un post su Telegram -. L’Ucraina offre ai principali stati del mondo di essere co-creatori di pace insieme a noi”.
Il presidente ucraino così ha specificato quali sono le dieci proposte dell’Ucraina per la pace con la Russia:
- sicurezza dalle radiazioni e dal nucleare;
- sicurezza alimentare;
- sicurezza energetica;
- rilascio di tutti i prigionieri e deportati;
- attuazione della Carta delle Nazioni Unite e ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina e dell’ordine mondiale
- ritiro delle truppe russe e cessazione delle ostilità
- ritorno della giustizia
- contrasto all’ecocidio
- prevenire l’escalation;
- fissare la fine della guerra.
Se da un lato questo decalogo snocciolato da Volodymyr Zelensky è una gradita novità rispetto alla chiusura totale degli ultimi tempi, alcuni di questi punti appaiono essere irricevibili per la Russia: difficilmente potranno essere queste proposte a fermare la guerra.
Le proposte di Zelensky fermeranno la guerra?
Da mesi la guerra in Ucraina sta vivendo un preoccupante stallo diplomatico. Qualcosa però a riguardo sembrerebbe cominciare a muoversi, con Russia e Usa che sono tornate a dialogare in Turchia.
Anche il faccia a faccia di tre ore a Bali tra il presidente americano Joe Biden e il suo omologo cinese Xi Jinping è di certo un fatto molto importante, visto che i due avrebbero discusso della guerra in Ucraina trovando dei punti di convergenza.
Segnali incoraggianti che poi sono stati seguiti dal post su Telegram di Volodymyr Zelensky, con il presidente ucraino che ha lanciato le sue dieci proposte per arrivare a un accordo di pace con la Russia.
Ci sono però due punti che appaiono essere irricevibili per Vladimir Putin, ovvero il quinto e il sesto dove si parla di “ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina” e di “ritiro delle truppe russe”.
Visto che Zelensky ha sempre dichiarato di considerare anche la Crimea come parte inscindibile dell’Ucraina, questo accordo di pace prevede che la Russia debba rinunciare non solo ai territori fin qui conquistati - e annessi tramite i referendum farsa - ma anche della Regione che di fatto amministra dal 2014.
Ora che la guerra sembrerebbe volgere in favore di Kiev, vedi la ritirata dei russi da Kherson, resta da capire se questa di Zelensky sia una reale apertura per la pace oppure solo una mossa di facciata, come quando si invita al proprio compleanno una persona che ci sta antipatica solo perché sappiamo che in quella data è impossibilitato a essere presente.
Di certo questi segnali sono però incoraggianti, ma per la pace prima si dovrà raggiungere un accordo per un cessate il fuoco: per fermare il conflitto l’Ucraina dovrà scendere a patti con Mosca, altrimenti questa guerra potrebbe andare avanti ancora per molti mesi se non anni.
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