UniCredit ha rinunciato all’affare in Russia, citando le tensioni geopolitiche poco incoraggianti per l’operazione di acquisto della banca: quale piano strategico ha Orcel?
UniCredit protagonista oggi in Borsa, non solo per i conti della trimestrale.
Intorno al gruppo milanese si sono infittiti di commenti dopo il no di Orcel a una potenziale offerta per il prestatore russo Otkritie.
L’escalation delle tensioni sull’Ucraina ha messo la parola fine all’interesse, in una settimana di crescente fibrillazione nei legami commerciali europei con Mosca e la minaccia di sanzioni.
Il prestatore italiano aveva mostrato interesse per uno dei maggiori istituti di credito statali russi, con Andrea Orcel in cerca di attuare un piano ambizioso per aumentare la crescita annuale degli utili al 10%.
Cosa ha detto l’ad sul piano russo e sulla strategia in UniCredit.
UniCredit resta in Russia, ma senza acquisizioni
Orcel stava esaminando la possibilità di fondere UniCredit Bank Russia con Otkritie, che Mosca ha nazionalizzato nel 2017.
Secondo il piano preso in considerazione da UniCredit, la banca italiana avrebbe detenuto una partecipazione di controllo nell’attività combinata dopo l’IPO, ha affermato Orcel in una conferenza stampa venerdì.
Tuttavia, “dato il contesto geopolitico abbiamo deciso di ritirarci dalla data room”, ha aggiunto Orcel, riferendosi alla due diligence di UniCredit su una possibile transazione.
La mossa di UniCredit, che è in Russia dal 2007 e lì genera circa il 3% dei suoi ricavi, arriva dopo che l’ad ha partecipato a una telefonata tra i dirigenti d’azienda italiani e il presidente russo Vladimir Putin per discutere le opportunità per le imprese italiane in Russia.
Facendo eco ai commenti di altri amministratori delegati alla chiamata, Orcel ha ribadito la presenza di lunga data della banca in Russia e il suo impegno nei confronti del mercato. UniCredit ha più di 4.000 dipendenti nella nazione.
Da sottolineare, Otkritie è una banca di importanza sistemica che è stata nazionalizzata come parte del più grande salvataggio del Paese dopo essere crollata sotto un mucchio di crediti inesigibili, in gran parte legati ai suoi ex proprietari.
Bank of Russia, che sta esaminando le opzioni per dismettere la sua partecipazione, ha affermato che diversi investitori strategici hanno mostrato interesse a partecipare al processo di vendita e un’IPO rimane un’opzione per la banca centrale.
Tornando alla questione dell’acquisizione, il prestatore italiano è tra le banche europee con una significativa esposizione alla Russia. Il Financial Times ha rivelato che la BCE ha detto loro di prepararsi alle sanzioni internazionali contro il Paese se Mosca invade l’Ucraina.
Gli Stati Uniti hanno affermato che Mosca avrebbe conseguenze enormi se avesse inviato truppe in Ucraina. Le sanzioni aumenterebbero il rischio per le banche, come UniCredit, con un’ampia esposizione russa.
Da qui, il ritiro dell’affare. UniCredit si è impegnata a considerare fusioni e acquisizioni a condizione che aggiungano valore per gli azionisti.
Un accordo aiuterebbe Orcel a voltare pagina dai negoziati complicati e alla fine infruttuosi con il governo italiano per rilevare Banca Monte dei Paschi di Siena lo scorso anno.
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