Perché Banco BPM non è più da comprare

Claudia Cervi

21/12/2023

Banco BPM è in fondo al Ftse Mib dopo che Jefferies e Ubs hanno tagliato il rating a neutral. Ecco i supporti da monitorare.

Perché Banco BPM non è più da comprare

Perché Banco BPM non è più da comprare? La giornata di ieri si è rivelata difficile per Banco BPM, una delle principali istituzioni finanziarie italiane, con un calo dell’1,45% a Piazza Affari. Le vendite sono scattate dopo la decisione degli analisti di UBS, che hanno ridotto la raccomandazione da “Buy” a “Neutral”, seguendo una scelta analoga da parte di Jeffries. Anche il target price è stato abbassato da 6,3 a 4,6 euro per azione, scatenando una reazione del mercato.

Questo evento si inserisce in un contesto in cui il settore bancario italiano è sotto la lente d’ingrandimento, con l’incertezza sui conti delle banche rispetto ai possibili ribassi dei tassi di interesse da parte della BCE. Tuttavia, Banco BPM ha cercato di rassicurare gli investitori presentando il suo piano industriale per il periodo 2023-2026. Gli analisti, in generale, hanno accolto positivamente questa iniziativa, ma nel breve termine persistono alcuni elementi di incertezza.

Un punto chiave del piano industriale è la strategia stand alone delineata dal CEO Giuseppe Castagna, che esclude almeno per ora operazioni di fusione e acquisizione. Questo ha destato l’interesse del mercato, che aveva speculato su possibili consolidamenti nel settore bancario italiano.

Un elemento cruciale per le prospettive di Banco BPM è l’impegno a quintuplicare la remunerazione degli azionisti rispetto al periodo 2019-2022. Gli analisti di Mediobanca Research vedono con favore questa mossa, anche se avvertono sui rischi legati ai tassi e all’incertezza sulle fonti finanziarie per la remunerazione.

Diversi analisti hanno espresso giudizi positivi dopo la presentazione del piano industriale e prevalgono i “buy”. Tuttavia, non mancano visioni più prudenti da parte di alcune istituzioni finanziarie, che sollevano dubbi sulla realizzabilità degli obiettivi fissati nel 2026.

Oltre al piano industriale, Banco BPM ha recentemente annunciato operazioni nel settore bancassurance, con l’acquisto e la vendita di diverse società. Gli analisti ritengono che questa strategia possa posizionare l’istituto come leader nel settore Life e ampliare la gamma di prodotti per il Wealth management.

In conclusione, se da un lato Banco BPM ha affrontato una giornata difficile in Borsa, dall’altro il suo piano industriale ha generato un dibattito animato tra gli analisti, evidenziando la complessità e la diversità delle opinioni nel valutare le prospettive di questa istituzione finanziaria italiana.

Banco BPM: strategie operative con i Turbo Certificates di UniCredit

Banco BPM fatica a reagire alle pressioni di vendita e mette sotto pressione i primi supporti in area 4,70. Sotto questo riferimento resterebbe solo area 4,58 a impedire una ulteriore accelerazione al ribasso verso 4,40-4,46 per il test della media mobile esponenziale a 200 sedute. Più in basso il prezzo potrebbe convergere verso 4,15-4,20 euro, area volumetrica di rilievo. Per scongiurare questo scenario il titolo dovrà riportarsi stabilmente sopra 4,90-4,95 euro.

Grafico giornaliero azioni Banco BPM Grafico giornaliero azioni Banco BPM Fonte TeleTrader

Per operare “long” su Banco BPM potrebbe aver senso utilizzare un certificato Turbo Open End di Unicredit con ISIN DE000HC7F673. Il certificato ha come sottostante Banco BPM e presenta una barriera distante attualmente il 16,68%.

Per operare “short”, invece, potrebbe essere appropriato utilizzare il certificato Turbo Open End Short di Unicredit con ISIN DE000HD01MP5, avente una barriera distante il 18,06% e come sottostante Banco BPM.

Ricordiamo che tale barriera corrisponde a un vero e proprio stop loss, intrinseco nel prodotto, toccato il quale si genera automaticamente la chiusura della posizione.

I certificati Turbo Open End di Unicredit, inoltre, eliminano il problema del limite temporale dall’investimento senza però mantenere la presenza del fastidioso effetto compounding. Sono comunque strumenti finanziari complessi: per le operazioni di trading resta importante settare uno stop loss sulla base delle proprie esigenze e delle giuste regole di money management.

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