Non è un consulente né un dipendente ma un manager impiegato secondo un modello costo-tempo modulare. Ce lo racconta Andrea Pietrini nel suo Fractional Manager
L’Italia è il paese per eccellenza delle piccole e medie imprese. Benché alcune di esse siano molto piccole e snelle costituiscono lo scheletro del tessuto industriale nostrano: parliamo di quasi 800 mila aziende che equivalgono a più del 75% del sistema impresa in Italia e che danno lavoro all’80% della forza lavoro. Numeri importanti che tra mille difficoltà fanno girare la nostra economia, soprattutto nel settore terziario nel quale è racchiusa la percentuale maggiore di aziende di piccola e media dimensione.
E’ fuori discussione che la crisi economica che abbiamo attraversato nell’ultimo anno e mezzo e nella quale ancora siamo immersi abbia messo a dura prova l’esistenza e la sopravvivenza di tante realtà aziendali, benché molte di esse abbiano tirato fuori una forza e una resilienza che forse non sapevano neanche di possedere.
E’ altrettanto vero, però, che la maggior parte di queste imprese nasce in seno a una famiglia o a un capostipite e per fare il salto verso il campo dove giocano i grandi hanno bisogno di una visione manageriale forse più lucida e asciutta che non sempre appartiene al DNA di chi la dirige. Accanto a questo spesso si pone un tema legato al budget da allocare per risorse con capacità strategiche elevate che non sempre è nelle disponibilità delle casse aziendali. Sembra, quindi, che ci si trovi davanti a un cul-de-sac e che la crescita e l’arricchimento di competenze siano solo una lontana chimera.
In realtà già da qualche anno si sta diffondendo sempre di più una nuova figura professionale votata proprio a colmare tale vuoto e a guidare le imprese più piccole verso la tanto desiderata crescita. Si tratta del fractional executive, ossia un professionista di lungo corso caratterizzato da un elevato grado di seniority ed estremamente orientato all’obiettivo e alla gestione di progetti sfidanti.
E proprio di questa innovativa figura professionale ci parla Andrea Pietrini, nel suo primo libro edito da Egea dal titolo “Fractional Manager”. L’autore, manager egli stesso di lunga data, è stato tra i primi in Italia a portare tale modello nel nostro paese, spianando nel tempo la strada a tanti professionisti che sono entrati in contatto con PMI ma anche con startup secondo il modello modulare costo-tempo. Ne ha fatto una guida a uso e consumo non solo di chi vorrà abbracciare tale percorso lavorativo ma anche di aziende che in questo momento sono alla ricerca proprio di quel tipo di organizzazione per continuare a essere competitive sul mercato e a volere in solido percorso per crescere.
Fractional manager. Una nuova professione per imprese che evolono di Andrea Pietrini
Il fractional manager, quindi, non è un dipendente ma neanche un consulente che solitamente con l’azienda con cui collabora ha un rapporto più “asettico”, solo per un periodo di tempo limitato e su un obiettivo preciso. Il modello fractional interviene per dare esattamente all’impresa quello di cui ha bisogno in quel momento mettendo a disposizione tutta l’expertise e la capacità manageriale della risorsa in quel momento coinvolta. Una professionalità al passo con i tempi e con le esigenze di un mercato lavorativo mai come in questo momento in continua evoluzione che ha bisogno giorno dopo giorno di rinnovarsi e trasformarsi.
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