Una serie di fattori sta complicando il mercato automobilistico, in Italia come all’estero. Cambia la mentalità e cresce il noleggio lungo termine, che aggira i problemi che affliggono il settore.
Costi di acquisto e manutenzione sempre più elevati stanno spostando il mercato delle auto verso soluzioni più snelle, come il noleggio a lungo termine grazie al quale si evitano pagamenti di grandi somme tutte in una volta.
Una combinazione di fattori, alcuni prevedibili con una certa lungimiranza e altri invece che hanno letteralmente preso alla sprovvista costruttori, governi e utenti, sta portando negli ultimi anni a un cambiamento del settore automobilistico italiano.
Dati di mercato
Il mercato dell’auto in Italia ha chiuso il 2023 con una crescita del 19% rispetto all’anno precedente, con 1.590.610 immatricolazioni contro 1.335.203 (fonte: UNRAE marzo 2024). Un dato statistico che mostra un mercato in ripresa ma non di certo in buono stato di salute.
Sono numeri distanti dal picco di immatricolazioni registrate nel 2007, con 2,494 milioni di unità, ma sopra la soglia del 2013, che con 1,305 unità è stato l’annus horribilis dell’auto. In mezzo il settore automobilistico ha vissuto sulle montagne russe, con la risalita a 1,917 milioni di immatricolazioni nel 2017 per poi riscendere a 1,910 l’anno successivo. E poi il 2019, l’anno spartiacque dell’era pre-Covid, con 1.916.776 (fonte: UNRAE) che oggi viene considerato come il dato di riferimento per ogni statistica, visto lo stravolgimento che il virus ha portato in tutto il mondo e in tutti i settori.
Cosa è successo al mercato automobilistico
Quindi, se ci riferissimo al 2019, il 2023 vedrebbe un calo delle immatricolazioni del 17%, originato da una serie di variabili che, nel momento, nessuno dei top 10 manager di Forbes e i migliori ingegneri, tecnici e marketing manager avrebbero potuto prevedere.
La cosiddetta tempesta perfetta si è abbattuta dopo il lockdown, con un mercato che ha faticato tantissimo a ingranare a causa del chip crunch, dei costi di trasporto internazionali alle stelle - arricchendo le compagnie di navigazione che hanno chiuso il 2020 con nove miliardi di dollari di incassi (fonte: John McCown, Blue Alpha Capital) - e dei costi energetici, mentre la ricchezza media globale invece calava.
Quando si stava vedendo la luce in fondo al tunnel, ecco scatenarsi due guerre una dopo l’altra che hanno riportato incertezza a livello mondiale. Nel mezzo l’Unione Europea confermava il suo Green Deal, l’insieme di strategie volte a raggiungere la neutralità climatica e l’indipendenza dalle fonti fossili. E così anche la transizione ecologica ha messo un freno alle vendite di auto.
Si spostano gli equilibri
In un mercato automobilistico molto suscettibile, questo scenario sta spostando gli equilibri verso una mobilità più attenta alle emissioni, a discapito delle auto diesel e a vantaggio delle elettriche (BEV), delle elettriche plug-in (PHEV) e delle ibride (HEV).
Ma queste ultime stanno affrontando diversi ostacoli: per esempio l’elevato costo di acquisto rispetto alle auto termiche, che non le rende disponibili alla massa, e una infrastruttura che non permette ricariche frequenti. Inoltre, mentre il mercato delle auto green sembra strizzare l’occhiolino alle generazioni più giovani, al contrario l’Italia è il Paese dell’Unione Europea con l’età media più alta, 48,4 anni contro 44,5 anni (fonte: Eurostat). Un aspetto che porta a una certa resistenza, per così dire, verso le auto a batterie.
Quote di mercato in crescita per il NLT
Dal 2012 tra i primi tre modelli più venduti troviamo Fiat Panda e 500. La maggior quota delle auto più richieste è rappresentata dalle city car con il 37,61% delle immatricolazioni (elaborazioni UNRAE su dati al 30/04/2022), si è sviluppato il mercato del noleggio a lungo termine. È in questo scenario che definire incerto è eufemistico che il noleggio a lungo termine è emerso come opzione sempre più scelta dagli italiani.
Il noleggio è una soluzione che permette di evitare di pagare cifre per qualcuno inarrivabili per un’auto, grazie al versamento di un anticipo (per quanto, come scopriamo da Facile.it, esistano proposte di noleggio a lungo termine con anticipo zero) e di un canone mensile che comprende i costi di assicurazione e di manutenzione.
Rispetto al 2022, nel 2023 i contratti per auto a noleggio a lungo termine sono aumentati da 310.615 a 385.752, per un aumento del +24,2% (fonte: UNRAE marzo 2024). Andando ad analizzare i dati degli ultimi 12 anni, la quota di mercato del NLT è passata dal 10,6% del 2013 al 24,3% nel 2023 (fonte: UNRAE), con i contratti cresciuti rispettivamente da 20.262 a 385.752.
Tempi di consegna e alimentazioni che cambiano
Un altro vantaggio del noleggio a lungo termine rispetto all’acquisto sono i tempi di consegna: se nel secondo caso sono richiesti diversi mesi d’attesa, nel primo sono molto più brevi, potendo avere a disposizione il proprio modello risparmiando anche lunghe attese.
Il noleggio lungo termine ha anche favorito la crescita della diffusione di auto ecologiche: nell’ultimo anno infatti i noleggi di auto ECV (BEV, PHEV) sono cresciute del 23% mentre quelle ibride (le HEV che non richiedono la ricarica alla colonnina o alla presa di corrente) del 20%, mentre le diesel sono calate del 7%.
Il concetto di proprietà e il noleggio lungo termine
Cambia così anche il senso della proprietà privata delle auto: il noleggio lungo termine, come dice il termine, non prevede l’acquisto del diritto della proprietà e, infatti, al termine della durata del contratto si restituisce la vettura. Ma nonostante questo gli automobilisti e le automobiliste d’Italia si stanno orientando sempre di più verso questa alternativa all’acquisto.
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