Il prezzo del gas è in calo, ma le tariffe sono elevati nel confronto con il pre-pandemia. Le bollette, quindi, rischiano di restare care per anni. Lo spiega uno studio di Moody’s.
Il prezzo del gas viaggia sotto i 35 euro per megawattora nella giornata di venerdì 22 dicembre, ma lo scenario per i consumatori potrebbe essere più cupo di quanto sembra.
La buona notizia per l’Europa è che gli stoccaggi sono quasi pieni e le temperature per adesso abbastanza miti da tenere a bada la domanda di combustibile per il riscaldamento invernale. Tuttavia, confronti e studi approfonditi hanno messo in evidenza che, se da una parte il vecchio continente - e quindi anche l’Italia - possono dirsi fuori dal pericolo di una crisi energetica, dall’altra il mercato del gas rimane sotto pressione e i prezzi decisamente superiori ai livelli del 2019.
Una ricerca pubblicata da Moody’s ha svelato dettagli interessanti sul prezzo del gas in Europa. Non senza brutte sorprese per le bollette delle famiglie.
Il prezzo del gas è troppo alto in Europa. Bollette salate fino al 2030?
Il sollievo per il prezzo del gas in evidente calo rispetto al picco della crisi energetica europea potrebbe essere sopravvalutato.
L’energia ha avuto senza dubbio un ruolo chiave nel ridurre l’inflazione negli ultimi mesi, dopo essere stata uno dei principali fattori trainanti degli aumenti dei prezzi al consumo subiti in seguito all’invasione russa dell’Ucraina.
L’inflazione complessiva annua è stata del 2,4% a novembre nella zona euro, con l’energia che ha mostrato una disinflazione dell’11,5% annuale, anche se l’entità degli aumenti dei prezzi si è attenuata in tutti gli altri settori. Tuttavia, i numeri sono ingannevoli e il calo è proporzionato al confronto con livelli da record un anno fa.
Il rapporto di Moody’s, utilizzando i dati Factset, ha infatti scoperto che i prezzi europei del gas sono ben al di sopra della media del periodo 2015-2019 e prevede che rimangano oltre questo livello almeno fino al 2031. Nel 2020 e nel 2021, i prezzi erano inferiori alla media.
“Le tariffe pagate dalle famiglie e dalle industrie sono ancora storicamente molto elevate”, ha spiegato a Cnbc James Waddell, di Energy Aspects.
Le pressioni sui prezzi per le famiglie e le industrie restano preoccupanti. Le aziende, per esempio, tendono sempre di più a spostare la produzione al di fuori dell’Europa a causa di bollette troppo onerose (soprattutto in Germania, dove il comparto industriale, cuore dell’economia, è stato particolarmente colpito dal caro energia).
Inoltre, nonostante un’offerta di gas solida a breve termine, permangono i timori sulla capacità di stoccaggio del gas europeo per gli anni a venire, poiché “le scorte possono essere esaurite rapidamente in caso di clima freddo”. Ciò potrebbe verificarsi anche nel caso in cui un aumento della domanda asiatica allontanasse molto Gnl dall’Europa.
In questo scenario molto incerto, “i prezzi europei del gas rimarranno alti e volatili” secondo Moodys’.
Perché l’Europa rischia l’impennata dei prezzi del gas
Moody’s ha evidenziato che i prezzi del gas rimarranno volatili principalmente a causa dei “maggiori rischi geopolitici, che riflettono la loro intrinseca vulnerabilità alle interruzioni della fornitura”.
Le prospettive del mercato del gas possono quindi oscurarsi in fretta, considerando anche gli ulteriori tagli dei pochi flussi dai gasdotti russi rimasti attivi finora ed episodi di interruzione della fornitura, come gli scioperi agli impianti di Gnl australiani all’inizio di quest’anno.
Ulteriore volatilità è emersa in seguito alla guerra tra Israele e Hamas, che ha aumentato i premi di rischio e fatto salire i prezzi spot del gas nonostante la relativa distanza dell’Europa dal conflitto, dicono i ricercatori.
Secondo Moody’s, “nell’improbabile scenario avverso in cui il conflitto potrebbe estendersi a una regione più ampia con il coinvolgimento diretto dell’Iran, i prezzi del gas europeo potrebbero raggiungere livelli simili a quelli osservati dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Questo scenario danneggerebbe l’attività economica e aggiungerebbe ulteriori sfide per i settori ad alta intensità energetica”.
Il caos nel Mar Rosso ha in parte mostrato la vulnerabilità del mercato energetico dinanzi a tensioni in aree cruciali per il trasporto di beni come i combustibili.
I prezzi del gas in Europa possono quindi ancora aumentare. Nel 2024, ma anche nei prossimi anni.
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