Il prezzo del petrolio è in rialzo e potrebbe ancora aumentare nei prossimi mesi: perché le quotazioni salgono e come approfittarne?
Il prezzo del petrolio ha iniziato la settimana in deciso rialzo, con le quotazioni che scambiano sui massimi degli ultimi quattro mesi.
Il motivo è uno solo e riguarda le nuove sanzioni statunitensi sul petrolio russo. I prezzi del greggio si sono impennati del 2% lunedì, alimentati dalla spinta rialzista innescata venerdì 10 gennaio dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti. L’imposizione di misure di ritorsione contro Gazprom Neft e Surgutneftegas, nonché su 183 navi che commerciano petrolio come parte della cosiddetta “flotta ombra” di petroliere russe ha riacceso i riflettori sulla possibilità di un deficit di offerta dell’oro nero.
Nonostante il leggero calo registrato martedì mattina, i prezzi del petrolio greggio hanno quindi mantenuto gran parte dei recenti guadagni. Al momento in cui si scrive, i futures sul Brent scambiano intorno agli 80 dollari al barile e la quotazione WTI oscilla sui 77 dollari al barile.
In questo contesto, gli analisti intravedono una prospettiva rialzista per il petrolio nei prossimi mesi e, in generale, nel 2025. Ecco come approfittarne nel proprio portafoglio investimenti.
Prezzo petrolio in forte rialzo, quanto durerà? Cosa spinge il greggio
L’impatto dell’ultimo ciclo di sanzioni statunitensi contro l’industria energetica russa si sta facendo sentire sui prezzi del petrolio.
Secondo gli analisti, il pacchetto di sanzioni potrebbe ridurre la fornitura di greggio russo a livello globale di una quantità compresa tra 700.000 e 800.000 barili al giorno, cifre sufficienti per mantenere in rialzo le quotazioni.
Come spiegato dall’analista delle materie prime di ING Patterson, le sanzioni effettivamente stanno scuotendo il mercato e le quotazioni petrolifere. Da evidenziare, inoltre, che già prima di questa decisione USA, “stavamo già assistendo a interruzioni nei volumi di esportazione russi (e iraniani). Il mercato fisico del Medio Oriente è stato più forte proprio perché gli acquirenti cercano rotte alternative. In Cina, prima di queste sanzioni annunciate di recente, Shandong Port Group ha vietato alle petroliere sanzionate dagli Stati Uniti di attraccare nei suoi porti.”
I calcoli sono stati così spiegati dall’analista: la flotta ombra russa dovrebbe trasportare poco più dell’80% del petrolio greggio russo via mare. “E mentre le reali dimensioni della flotta ombra sono sconosciute, potrebbe essere composta da 600 petroliere. S&P Global stima le dimensioni della flotta petroliera in 586 navi, il che suggerisce che circa il 25% della flotta ombra è stato sanzionato. Ciò potrebbe mettere a rischio circa 700k b/g di petrolio greggio russo. Perdere questo volume cancellerebbe il surplus che ci aspettiamo per il mercato petrolifero globale quest’anno.”
Finora le quotazioni sono state influenzate da questa decisione degli Stati Uniti contro l’industria russa del petrolio. Le sanzioni russe e la domanda invernale stanno “alimentando lo slancio nei prezzi del petrolio e potrebbe esserci ulteriore margine di manovra qui”, ha affermato Charu Chanana, capo stratega degli investimenti per Saxo Markets Pte a Singapore, citando le aspettative di un rafforzamento delle sanzioni da parte di Trump contro l’Iran.
Alcuni primi segnali di interruzione sono già evidenti. Tra questi, un alto burocrate indiano ha detto ai giornalisti di Bloomberg che alle navi sanzionate non sarà consentito scaricare petrolio. In sostanza, India e Cina dovranno trovare altri venditori e questo meccanismo restringe il mercato petrolifero sul lato dell’offerta.
La tendenza rialzista dei prezzi del petrolio, però, potrebbe trovare delle limitazioni. L’incertezza della domanda da parte del principale acquirente, la Cina, potrebbe attenuare l’impatto dell’offerta più limitata. Le importazioni di petrolio greggio del dragone sono diminuite nel 2024 per la prima volta in due decenni hanno mostrato i dati ufficiali lunedì.
Inoltre, come osservato da Petterson, “i volumi effettivi persi saranno probabilmente inferiori alle previsioni. Alcuni acquirenti potrebbero scegliere di ignorare queste sanzioni e la Russia potrebbe anche fare più affidamento su quelle petroliere nella flotta ombra che non sono sanzionate per continuare il commercio.”
Il fattore sanzioni contro il petrolio russo sta inevitabilmente agendo come spinta alle quotazioni di greggio, ma su quanto durerà questo trend rialzista rimane incertezza.
Fin dove può arrivare il prezzo del petrolio? Le previsioni
In questa cornice nuova per il mercato petrolifero, nella quale si sono inserite le sanzioni Usa, alcuni analisti stanno rivedendo le loro previsioni sul prezzo del petrolio.
Goldman Sachs ha messo in guardia dai potenziali rischi al rialzo per i prezzi del petrolio, con il greggio Brent che può ora raggiungere i 90 dollari in determinati scenari.
In una nota condivisa lunedì, l’analista delle materie prime di Goldman Sachs Daav Struyven ha analizzato l’impatto sul mercato delle sanzioni imposte dall’amministrazione Biden pochi giorni prima della transizione presidenziale. C’è uno scenario peggiore: con un’interruzione combinata in cui la produzione russa cala brevemente di 1 mb/d e l’offerta iraniana cala in modo persistente di 1 mb/d. Il Brent potrebbe salire a 90$ al barile a marzo. In altre casi meno estremi, la quotazione è comunque vista salire oltre gli 80$ al barile.
Charu Chanana, capo stratega degli investimenti per Saxo Markets Pte a Singapore, citando le aspettative di un rafforzamento delle sanzioni da parte di Trump contro l’Iran ha previsto che il WTI raggiungerà potenzialmente gli 85$ nel breve termine, anche se la crescente produzione non-OPEC+ e il rallentamento della domanda dalla Cina potrebbero limitare il rialzo.
Secondo Patterson di ING: “se il volume perso è nell’ordine dei 700k b/d, dovremmo apportare significative revisioni alla nostra attuale previsione ICE Brent del 2025 di 71 $ USA/bbl”. Tuttavia, la Russia potrebbe riuscire a reindirizzare i flussi commerciali, impattando meno delle attese sulle forniture di greggio.
Come approfittare del prezzo del petrolio in aumento?
Con il prezzo del petrolio sui massimi degli ultimi quattro mesi e in previsione di una tendenza rialzista nel breve-medio periodo, gli investitori potrebbero trovare conveniente rivolgersi a strumenti come EFT che replicano la quotazione del Brent.
Nel dettaglio, potrebbe essere il momento giusto per puntare sugli ETF petroliferi, o exchange-traded funds, panieri di titoli che seguono il prezzo del petrolio come materia prima o contengono azioni petrolifere.
In un contesto in cui le quotazioni di greggio sono viste in aumento nel pieno di un’incertezza e una forte tensione geopolitica, tra i migliori ETF da osservare ci sono: United States Oil Fund; United States 12 Month Oil Fund LP, ProShares K-1 Free Crude Oil ETF, Invesco DB Oil Fund.
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