Il prezzo dell’oro continua la sua discesa verso la parte bassa del grafico. Quanto ancora potrà continuare questo crollo?
L’andamento del prezzo dell’oro sembra sempre più intenzionato a proseguire la propria discesa. Con lo scoppiare della guerra in Ucraina, con l’intensificarsi dei problemi legati all’inflazione e con l’aumento generale del prezzo delle commodities, il pensiero comune era principalmente orientato verso una salita del prezzo della materia prima e non una discesa. L’oro, meglio conosciuto come “il bene rifugio" per antonomasia, prende invece gli investitori in contropiede e da marzo 2022 assume una forte tendenza ribassista.
Il prezzo dei futures del gold però non è salito ma, anzi, sta continuando la sua discesa. Il motivo principale risiede nel fatto che l’oro è una materia prima molto sensibile all’andamento dei tassi d’interesse. Le politiche delle banche centrali globali stanno quindi incidendo direttamente sul valore, modificando i suoi connotati storici.
L’oro scende? È colpa del tasso d’interesse
L’andamento del prezzo dell’oro è molto sensibile alle dinamiche macroeconomiche. Sebbene sia oggettivamente considerato un bene rifugio, quindi uno strumento dietro al quale riparasi in caso di disastri economici, lo scenario attuale non influisce positivamente sul prezzo. L’oro sembra avere infatti una correlazione negativa con l’andamento dei tassi d’interesse. Questo è dipeso dal fatto che contestualmente sta aumentando anche il valore del dollaro, valuta con la quale si prezza l’oro. Quindi il costo opportunità derivante dalla detenzione di lingotti d’oro aumenta sensibilmente.
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Perché l’oro come bene rifugio non funziona più
Ottobre è storicamente un mese di forte rilevanza tecnica per i mercati finanziari - è un periodo sempre ricco di dati, sia sul fronte dell’economia globale sia su quello legato ai fondamentali societari.
Ma i dati comunicati nel mese in corso sono fin troppo positivi. Ad esempio, i dati sul mercato del lavoro statunitense hanno evidenziato un contesto ancora molto forte, contraddistinto da un tasso di disoccupazione in diminuzione e valori salariali non decrescenti. Il CPI americano si è mostrato migliore delle attese, come anche gli utili societari (trimestrali) - capaci di creare terreno fertile per le banche centrali e far nascere il presupposto per aumentare ulteriormente i tassi d’interesse. È quindi naturale che il prezzo dell’oro reagisca negativamente.
Cosa aspettarsi dalla quotazione dell’oro nel prossimo futuro
Per molti analisti i dati che sono stati comunicati durante il mese di ottobre non sono correttamente rappresentativi della reale situazione economica occidentale. Questi infatti rispecchiano l’andamento passato dell’economia e non la situazione presente. Dare troppo valore alle comunicazioni di ottobre potrebbe creare false aspettative riguardo le future decisioni delle banche centrali. Allo stesso modo, la Federal Reserve e la BCE potrebbero sovrastimare il livello di genuinità dei dati e quindi scegliere comunque d’inasprire le procedure di politica monetaria, raffreddando eccessivamente l’economia.
Quindi se le aspettative rialziste riguardo il futuro aumento del livello dei tassi d’interesse sono corrette, potremo assistere addirittura a una continuazione del trend decrescente dell’oro. Viceversa, il prezzo potrebbe persino entrare in una fase laterale in attesa di conferme future riguardo le decisioni di politica monetaria delle banche centrali. Le aspettative quindi giocano un ruolo fondamentale in questo momento storico. È dunque indispensabile interpretare il sentiment di mercato così da capire se l’asset in questione stia attraversando una fase distributiva o, al contrario, accumulativa.
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