Perché il palladio è il metallo più “prezioso” del momento? Analizziamo le caratteristiche della materia prima e le dinamiche di domanda e offerta sul mercato.
Il palladio è al momento il più costoso tra i metalli preziosi: il suo valore supera, quindi, quello di oro, argento e palladio. La forte scarsità della materia prima, infatti, ha portato i prezzi del palladio a livelli record.
Componente chiave per i dispositivi di controllo dell’inquinamento per auto e camion, il palladio ha visto il suo prezzo raddoppiare in poco più di un anno.
Quali caratteristiche ha, quali sono i motivi concreti del rialzo della quotazione del palladio e quali sono le prospettive sul fronte commerciale e produttivo? Analizziamo il metallo prezioso grazie a un recente approfondimento visto su Bloomberg.
Alla scoperta del palladio
Il palladio è uno dei sei metalli del gruppo del platino (insieme a rutenio, rodio, osmio, iridio e platino stesso). Si presenta con un aspetto bianco brillante.
Circa l’85% del palladio finisce nei sistemi di scarico delle auto. Il metallo, infatti, serve per trasformare gli inquinanti tossici in anidride carbonica e vapore acqueo, componenti meno dannose.
È utilizzato anche in elettronica, odontoiatria e gioielleria e viene estratto principalmente in Russia e in Sudafrica. La sua estrazione è quasi sempre secondaria, risultante da operazioni focalizzate su altri metalli, come il platino o il nichel.
Perché il prezzo del palladio è in aumento
Il prezzo del palladio è in aumento perché l’offerta non sta riuscendo a rispondere alla domanda, sempre più crescente.
L’utilizzo del metallo sta aumentando man mano che i governi, in particolare quelli cinesi, stanno cambiando e inasprendo le normative per eliminare l’inquinamento provocato dai veicoli. Le case automobilistiche, quindi, sono obbligate ad aumentare la quantità di palladio utilizzato nei dispositivi che controllano le emissioni inquinanti.
In Europa, i consumatori stanno acquistando sempre meno auto diesel, per le quali si usa principalmente il platino, optando soprattutto per veicoli a benzina. Questo trend del mercato automobilistico segue la nota vicenda della falsificazione dei test inquinanti sulle auto a diesel. Di conseguenza, anche in Europa la richiesta di palladio è in aumento, considerando che per i veicoli a benzina è richiesto l’uso del metallo.
Perché c’è poca offerta di palladio
Il palladio è un sottoprodotto che si estrae principalmente da alcuni minerali come rame, nichel o platino. Questo significa che la produzione tende a non essere sincronizzata con gli aumenti di prezzo e richiesta.
Gli esperti prevedono che la quantità prodotta non raggiungerà la domanda per l’ottavo anno consecutivo nel 2019. Ciò sta contribuendo a spingere i prezzi verso nuovi record. Per la maggior parte di quest’anno la quotazione del palladio sul mercato ha viaggiato al di sopra di quella dell’oro.
L’azione degli speculatori sul prezzo del palladio
Almeno in parte, gli speculatori stanno guidando il boom dei prezzi del palladio. Dall’agosto 2018, gli hedge fund hanno aumentato le scommesse sull’aumento dei prezzi. Tuttavia, il palladio con consegna immediata viene scambiato con un premio rispetto ai contratti con consegna nei prossimi mesi, il che perché i produttori si stanno affrettando a fare scorta della materia prima.
Vincitori e vinti del boom del palladio
Nonostante la società russa Norilsk Nickel è la più grande produttrice di palladio al mondo, il rally si rivela essere una buona notizia soprattutto per i minatori di platino del Sud Africa. Questi, infatti, estraggono il palladio insieme al platino, la cui quotazione è sotto pressione e vicina ai livelli minimi da circa dieci anni.
Dall’altra parte, ci sono le case automobilistiche che devono pagare di più per acquistare il palladio, ma che possono eventualmente trasferire l’aumento del costo sui consumatori.
Focus sulla volatilità
I metalli preziosi usati in piccole quantità dall’industria automobilistica, storicamente, registrano picchi di prezzo quando la domanda supera l’offerta.
Nel decennio successivo al 1998, il prezzo del platino è salito di oltre il 500% grazie alla sua carenza che ha attirato l’attenzione degli acquirenti speculativi.
Il rodio è aumentato di oltre il 4.000% in un arco di tempo simile prima che le case automobilistiche trovassero il modo di usarne meno.
Lo stesso palladio è salito di 9 volte dai suoi minimi nel 1996 fino ai massimi del 2001, poiché gli utenti erano preoccupati che l’estrazione russa potesse rallentare.
Esiste un’alternativa al palladio nel settore automotive?
È vero che l’aumento del palladio rispetto al platino potrebbe spingere alcune case automobilistiche a prediligere quest’ultimo. Tuttavia, nessuno sa se e quando accadrà un simile passaggio.
Le ricerche svolte sul platino hanno dimostrato quanto siano necessari, ad oggi, molti progressi tecnologici affinché il metallo possa eguagliare le prestazioni degli attuali convertitori catalitici in cui è presente il palladio.
Gli analisti hanno affermato che potrebbero essere necessari fino a 18 mesi per rendere operativo un cambio del genere. E i produttori di veicoli come l’azienda tedesca Daimler AG sembrano più concentrati sull’ elettrificazione e le batterie rispetto all’uso di un metallo che rappresenta una parte relativamente piccola dei costi.
Le auto elettriche non bruciano carburante, non hanno tubi di scarico e non usano il palladio. Tuttavia, la maggior parte degli analisti crede che l’elettrificazione della flotta automobilistica mondiale accadrà tra molti anni. Nel frattempo, anche l’uso del palladio nei veicoli ibridi incide sull’aumento della domanda.
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