Se oggi il costo delle auto elettriche è alto, in futuro potrebbe esserlo ancora di più: vediamo perché.
Oggi il focus delle industrie automobilistiche è concentrato sullo sviluppo dell’elettrico ma sopratutto in Europa sono ancora tante le sfide da vincere. Scarso sviluppo delle infrastrutture, abitudini difficili da districare e sopratutto prezzi alti non stanno facendo decollare il settore. Nel 2024 in Italia sono state immatricolate 65.989 auto elettriche, con una flessione del 2% rispetto al 2023. In questi primi mesi del 2025 la situazione sta andando leggermente meglio ma i numeri restano bassi.
Chi si attende che nei prossimi anni il costo delle auto elettriche scenda, purtroppo rischia di restare deluso. Sebbene i veicoli elettrici siano visti da molti come una soluzione pulita, potrebbero costare molto più del previsto tra qualche anno. Ecco perché.
Entro il 2030 le auto elettriche costeranno di più
Il costo di produzione delle auto elettriche potrebbe aumentare del 40% entro il 2030. E costi di produzione alti significa prezzo più alto anche per il consumatore finale. Ma non sarà solo la tecnologia a far lievitare i costi ma anche motivi burocratici dovuti alle normative europee.
Si prevede che entro il 2030 saranno introdotte ogni anno tra otto e dodici nuove norme che obbligheranno i produttori a dedicare almeno un quarto dei loro sforzi di ricerca e sviluppo per rispettarle. Questo rappresenterà un freno per chi deve innovare e soddisfare esigenze sempre più numerose.
Poi c’è la questione del ritardo nell’installazione delle stazioni di ricarica. In Europa purtroppo siamo ancora molto indietro nell’avere stazioni in un numero sufficiente. L’infrastruttura dovrebbe essere aumentata di almeno 6-7 volte. Questa carenza complica ulteriormente la situazione, soprattutto se si considera che sui mercati europei non ci sono più soldi per finanziare l’industria automobilistica.
Inoltre gli investimenti ingenti nel settore stanno facendo scoraggiare gli investitori. Le norme attuali non sembrano concepite per sostenere direttamente le imprese locali o dare impulso all’economia europea, ma piuttosto per aumentare l’onere sui produttori.
La Cina sta facendo passi da gigante nel settore e sta guadagnando sempre più fetta di mercato. Sono sempre di più le case automobilistiche cinesi che stanno allargando la loro influenza in Europa. Tra i punti di forza su cui possono puntare troviamo la facilità nel reperire le materie prime e batterie vendute a prezzi bassi ai produttori.
La strategia europea ad oggi favorisce inconsapevolmente i produttori cinesi, creando un contesto normativo complicato per gli operatori locali.
Preoccupano anche le previsioni sulle vendite. Secondo un recente studio, nel 2030 in Italia la produzione del settore auto potrebbe registrare un calo del 56-58 per cento, con una perdita stimata fino a 7,49 miliardi di dollari. Questo se non verrà sviluppato un piano di politiche industriali per il rilancio del comparto con una chiara strategia di elettrificazione. L’Italia ha bisogno di innovare e ha bisogno di aumentare la sua influenza nel mercato dell’elettrico altrimenti il settore automotive crollerà nei prossimi anni.
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