Decreto Rilancio: è ufficiale il nuovo incremento per i permessi retribuiti (e coperti da contribuzione figurativa) riconosciuti dalla Legge 104.
Con il Decreto Rilancio appena approvato dal Consiglio dei Ministri aumenta il numero dei permessi retribuiti - e coperti da contribuzione figurativa - riconosciuti alla Legge 104/1992.
Nel dettaglio, ai 3 giorni mensili riconosciuti ordinariamente dalla normativa vigente, se ne aggiungono altri 12 complessivi di cui fruire tra i mesi di maggio e giugno 2020.
Quindi, così come fatto con il Decreto Cura Italia di marzo ai lavoratori che hanno necessità di conciliare i tempi lavorativi con quelli necessari per l’assistenza di una persona affetta da grave disabilità viene data la possibilità di approfittare di un maggior numero di permessi riconosciuti dalla Legge 104.
Non ci sono novità rispetto a quanto disposto dall’ultimo provvedimento: nel Decreto Rilancio (qui il testo ufficiale), infatti, si legge semplicemente che vi è un ulteriore incremento dei giorni di permesso riconosciuti dalla Legge 104 di cui fruire nei prossimi mesi.
Permessi 104: nuovo aumento con il Decreto Rilancio
Con l’approvazione del Decreto Rilancio è finalmente ufficiale la novità relativa ai permessi 104 per i mesi di maggio e giugno.
Cosa è cambiato quindi? Semplicemente, per la mensilità corrente e per la prossima si aggiungono ulteriori 12 giorni di permesso retribuito coperto da contribuzione figurativa in favore di portatori di handicap e dei loro familiari (ordinariamente i permessi sono di 3 giorni al mese).
Non ci sono dubbi, inoltre, sul fatto che questa possibilità sia riconosciuta a tutti i lavoratori e non solo a quelli impiegati nel comparto sanitario.
Attenzione: i 12 giorni si aggiungono ai 3 giorni già esistenti. Nel complesso, quindi, il lavoratore avrà a disposizione 18 giorni di permesso tra maggio e giugno.
I 12 giorni di permesso possono essere fruiti tra le mensilità di maggio e giugno senza vincolo alcuno. Quindi, si può fruire di tutti i permessi in un solo mese, oppure distribuirli come meglio si crede. I 3 giorni di permesso riconosciuti ordinariamente, invece, vanno fruiti nel mese di riferimento.
Permessi 104: cosa succede se a marzo e ad aprile ne è avanzato qualcuno?
Anche il Decreto Cura Italia ha incrementato le giornate a disposizione per i permessi 104, riconoscendo complessivi 12 giorni per le mensilità di marzo e aprile. Una novità che ricordiamo vale per tutti i lavoratori, e non solo per coloro che sono operativi nel settore sanitario.
Potrebbe succedere, però, che non tutti i giorni a disposizione questi mesi siano stati fruiti; a tal proposito è bene sottolineare che le giornate non fruite non possono essere cumulate con i 12 giorni riconosciuti a maggio e giugno 2020. In tal caso, quindi, i permessi non fruiti vanno persi e non possono essere nemmeno monetizzati.
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