Permessi 104/1992 coperti da contribuzione figurativa: serve fare la domanda per l’accredito?
Permessi Legge 104: in soli quattro mesi ai lavoratori che rientrano nelle categorie indicate dal provvedimento del 1992 - ossia i lavoratori disabili ma anche coloro che assistono una persona con grave disabilità - sono stati riconosciuti fino a 36 giorni di permesso retribuito.
Questo perché a causa dell’emergenza da COVID-19 il Governo ha ritenuto necessario aumentare i giorni di permesso riconosciuti dalla Legge 104/1992 aggiungendo ai 3 giorni fruibili ogni mese (ordinariamente previsti dalla normativa) altri 12 giorni complessivi di cui fruire tra marzo e aprile, più altri 12 giorni che il Decreto Rilancio prevederà per maggio e giugno.
In questi quattro mesi, quindi, chi rientra tra le categorie indicate dalla Legge 104 potrebbe fruire di un massimo di 36 giorni di permesso retribuito e - importante - coperti da contribuzione figurativa. Come noto, infatti, i giorni di assenza dal lavoro per permesso da 104 sono riconosciuti ai fini pensionistici, proprio perché l’INPS vi accredita i contributi figurativi validi sia per il calcolo della pensione che per l’acquisizione del diritto alla stessa.
Solitamente i contributi figurativi sono accreditati - senza alcun onere - su richiesta del lavoratore. Questo, però, non vale per i permessi retribuiti previsti dalla Legge 104 in quanto ai fini del riconoscimento dei contributi figurativi si applica una procedura differente.
Legge 104: i contributi figurativi vengono versati in automatico
Mentre per molte casistiche non coperte da contribuzione obbligatoria ma per le quali viene riconosciuta la contribuzione figurativa questa viene accreditata solo su domanda del lavoratore, per i giorni di permesso riconosciuti dalla Legge 104 (sia quelli ordinari che per gli straordinari introdotti dal Decreto Cura Italia e dal Decreto Rilancio) non è così.
Per questi, infatti, la contribuzione figurativa viene versata in automatico. Non serve presentare, quindi, alcuna domanda in quanto è il datore di lavoro che segnala all’INPS la fruizione dei suddetti permessi da parte del lavoratore.
L’accredito da parte dell’INPS, quindi, avviene in automatico una volta che il datore di lavoro invia le denunce mensili UNIEMENS. Per il lavoratore, a differenza delle altre casistiche, non è richiesta alcuna procedura.
Questo perché dal 2013 l’accredito della contribuzione figurativa avviene in via automatica (con la possibilità comunque che l’interessato possa presentare rinuncia) in ogni caso, salvo quando l’INPS non dispone degli elementi di calcolo, ovvero quando manca l’apposita comunicazione del datore di lavoro. Per questo motivo la domanda è necessaria solo per gli eventi collocati al di fuori di un periodo lavorativo, come ad esempio servizio militare, malattia o maternità al di fuori di un rapporto di lavoro.
Ricordiamo inoltre che per il lavoratore non vi sono differenze tra i giorni in cui si reca normalmente a lavoro e quelli in cui invece fruisce dei permessi; non vi è, infatti, alcuna decurtazione dell’assegno, né tantomeno sull’importo della pensione futura.
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