LOPEC+ si riunisce oggi, 2 dicembre, per decidere come proseguire con il piano di produzione di petrolio a inizio 2022. Tra incognita variante Omicron e riserve USA, ci saranno cambiamenti?
L’OPEC+ si riunisce oggi, 2 dicembre, per confermare o modificare la politica di erogazione del petrolio.
Il focus dei trader e degli economisti è se il cartello intende cambiare rotta rispetto al suo attuale piano di produzione di un aumento mensile di 400.000 barili al giorno.
I ministri di Arabia Saudita e l’Iraq hanno entrambi indicato che il gruppo probabilmente sosterrà questa politica di erogazione, mentre il leader non OPEC, Russia, ha affermato all’inizio di questa settimana che non sarebbe necessaria un’azione urgente sul mercato petrolifero.
In attesa di un esito ufficiale dall’OPEC+, le quotazioni Brent e WTI guadagnano: la prima tocca i 70 dollari al barile (+1,96%) e la seconda scambia a 66,88 dollari al barile (+2,00%) alle 11.18 circa.
Cosa deciderà l’OPEC+? Le previsioni
L’OPEC e i suoi alleati stanno per decidere se rilasciare più petrolio sul mercato o limitare l’offerta tra grandi oscillazioni dei prezzi del greggio, un rilascio degli Stati Uniti dalle riserve petrolifere e timori per la nuova variante Omicron.
Da agosto il gruppo ha aggiunto altri 400.000 barili al giorno (bpd) di produzione all’offerta globale, riducendo gradualmente i tagli record concordati nel 2020 quando la domanda è crollata a causa della pandemia.
Alcuni analisti si sono chiesti se l’organizzazione potrebbe essere tentata di prendersi una pausa per valutare il mercato, citando l’accresciuta volatilità dei prezzi e i timori per il potenziale impatto sulla domanda di energia a causa della variante.
In effetti, si pensa che alcuni produttori dell’OPEC+ potrebbero avere difficoltà a raggiungere la loro quota il mese prossimo se il gruppo spingesse avanti l’aumento della produzione.
Inoltre, il cartello prevede un avanzo di 3 milioni di barili al giorno nel primo trimestre del 2022 dopo lo svincolo delle riserve guidato dagli USA, in aumento rispetto ai 2,3 milioni di barili al giorno precedenti.
In questa cornice, l’esito dell’incontro non è certo. L’Arabia Saudita deve affrontare la pressione degli Stati Uniti e di altri consumatori chiave per garantire che le forniture rimangano abbastanza abbondanti da evitare un picco inflazionistico. Ignorarlo potrebbe mettere a dura prova le già tese relazioni di Riyadh con Washington.
Brad Waddington, analista di Longview Economics, ha affermato che, a meno che l’OPEC+ non annunci nuove linee guida sulla produzione per i mesi successivi a gennaio, il mercato potrebbe essere deluso dalla riunione di oggi.
“Anche se l’OPEC+ annuncia un aggiustamento a lungo termine, tuttavia, permangono rischi al ribasso per i prezzi del petrolio”, ha affermato Waddington, citando i negoziati nucleari tra Stati Uniti e Iran e la preoccupazione per l’Omicron.
Per Goldman Sachs, invece, i prezzi del greggio hanno di gran lunga superato l’impatto variante. Bank of America ha dichiarato di attenersi alla sua previsione di 85 dollari al barile nel 2022, con possibili aumenti oltre i 100 dollari se i viaggi aerei dovessero rimbalzare.
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