La guerra in Israele si aggiunge a quella in Ucraina alimentando la fiammata dei prezzi del petrolio. Ecco perché è concreto il rischio che il prezzo del Brent superi i 100 dollari.
Il petrolio è in calo all’inizio di questa settimana ma potrebbe salire oltre 100 dollari con l’estensione della guerra all’Iran.
Il prezzo del petrolio Brent si muove attorno ai 90 dollari al barile e il West Texas Intermediate (WTI) si attesta a 87 dollari, in attesa di ulteriori sviluppi nel conflitto Israele-Gaza. Il target dei 100 dollari non è così distante.
Entrambi i benchmark sono saliti di quasi il 6% venerdì, con una performance settimanale del +7,5% per il Brent e del +5,9% per il WTI, scontando la possibilità di un conflitto più ampio in Medio Oriente.
La guerra tra il gruppo islamico Hamas e Israele rappresenta infatti uno dei rischi geopolitici più significativi per i mercati petroliferi dopo l’invasione russa dell’Ucraina dell’anno scorso e sono concreti i timori di una possibile escalation che coinvolga l’Iran, uno dei principali produttori di petrolio della regione nonchè possessore di armi nucleari.
Anche le tensioni sull’altro fronte di guerra, quello Ucraino, esercitano forti pressioni sui prezzi del petrolio, con le recenti sanzioni alla Russia che rischiano di influenzare l’offerta globale, dato il controllo più stretto sulle spedizioni.
In generale, l’andamento futuro del petrolio sarà plasmato da una complessa interazione di fattori geopolitici ed economici, richiedendo un monitoraggio attento e una risposta flessibile da parte degli attori del settore.
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Petrolio oltre i 100 dollari?
Il prezzo del petrolio potrebbe salire oltre 100 dollari se la guerra dovesse allargarsi all’Iran, con la conseguenza che gli Stati Uniti potrebbero reimporre rigorose sanzioni su Teheran. Questa ipotesi è stata formulata da Simone Tagliapietra, esperto del think tank energetico Bruegel.
“In uno scenario di rinnovate tensioni in Medioriente potrebbero esserci atti di sabotaggio al gasdotto dall’Algeria. Per l’Italia sarebbe un grosso problema”, ha sottolineato Tagliapietra.
Grafico giornaliero Brent
Fonte TeleTrader
Come investire sul petrolio con i CFD
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Prezzo del petrolio, previsioni
Il prezzo del petrolio Brent è balzato venerdì fino a 91,35 dollari per poi stabilizzarsi attorno a quota 90. Oltre area 91 lo slancio potrebbe estendersi fino ad area 93,80, trend line che scende dai massimi di settembre, poi della resistenza a quasi 96 dollari. Nella direzione opposta, discese sotto area 89 riporterebbero i prezzi a contatto con i supporti in area 87. Sotto questo riferimento, possibile approdo in area 84,20, per il test della neck line di un testa e spalle ribassista (per ora solo potenziale) in formazione dai massimi di agosto.
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