Il petrolio oscilla nel giorno dell’OPEC, tra ottimismo e timori

Violetta Silvestri

4 Gennaio 2022 - 10:04

Il prezzo del petrolio oscilla in attesa della riunione OPEC di oggi, martedì 4 gennaio. Le incognite Omicron premono sulla domanda e sull’offerta, mentre si osservano anche gli scenari geopolitici.

Il petrolio oscilla nel giorno dell’OPEC, tra ottimismo e timori

Prezzi del petrolio in focus nella giornata della prima riunione OPEC del 2022.

Secondo le previsioni, l’alleanza aumenterà l’offerta nonostante alcune preoccupazioni sulla domanda considerando le riacutizzazioni del virus in tutto il mondo, inclusa la Cina, il più grande importatore di petrolio.

Nella mattinata, la quotazione Brent viaggia sui 79 dollari al barile e i future WTI scambiano intorno ai 76 dollari al barile, con un rialzo oscillante e meno marcato rispetto alla giornata di ieri.

Sullo sfondo della decisione - che sembra scontata - dell’OPEC ci sono Omicron e potenziali tensioni geopolitiche. Cosa aspettarsi sul prezzo del petrolio?

Il petrolio aspetta l’OPEC con cauto ottimismo

Alle ore 9.50 circa, il Brent prezza 79,21 dollari al barile, con un aumento dello 0,29% e la quotazione WTI sale a 76,35 dollari al barile con un rialzo dello 0,35%.

In generale, gli investitori stanno accogliendo le aspettative che i principali produttori di petrolio confermeranno un piano per aggiungere l’offerta, tra le preoccupazioni in diminuzione sulla diffusione della variante Omicron.

Secondo fonti dell’OPEC+ riportate da Reuters, il gruppo continuerà ad aumentare la produzione di 400.000 barili al giorno a febbraio, come ha fatto ogni mese da agosto.

Gli analisti di RBC Capital Markets hanno affermato che è improbabile che il cartello cambi rotta, date le attuali prospettive sui prezzi in recupero, la pressione dell’amministrazione Biden per aumentare l’offerta e nessun nuovo importante freno alla mobilità all’orizzonte.

Nonostante l’emergere di Omicron e il suo potenziale impatto sui viaggi internazionali, infatti, le grandi economie del mondo stanno cercando in tutti i modi di evitare chiusure e divieti drastici.

Inoltre, l’attività di fabbrica è cresciuta anche in Asia il mese scorso, poiché le aziende hanno affrontato con successo i casi globali del nuovo ceppo, per i quali si è mostrata una certa resilienza del sistema globale.

Il Comitato tecnico congiunto OPEC+, che analizza il mercato per conto dei ministri, vede nei primi tre mesi del 2022 un surplus di 1,4 milioni di barili al giorno, circa il 25% in meno di quanto stimato un mese fa, secondo un rapporto visto da Bloomberg.

Cosa preoccupa il mercato del greggio?

Nonostante un sentiment piuttosto ottimista, OPEC e trader del petrolio potrebbero ricevere cattive notizie almeno su due fronti.

Il primo è la Cina, che probabilmente si appresta a mantenere le restrizioni alle frontiere per il resto di quest’anno mentre si prepara a ospitare le Olimpiadi invernali di Pechino e una serie di eventi politici, secondo Goldman Sachs. La nazione è una delle poche ancora impegnate contro il Covid con l’approccio zero contagi, potenzialmente dannoso alla domanda di petrolio.

Il secondo aspetto da non sottovalutare è geopolitico. Gli analisti hanno avvertito che l’OPEC+ potrebbe dover cambiare tattica se la tensione tra Occidente e Russia sull’Ucraina divampasse e colpisse le forniture di carburante, o se i colloqui sul nucleare iraniano con le principali potenze facesse progressi, il che porterebbe alla fine delle sanzioni petrolifere contro l’Iran.

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