Petrolio in corsa oggi: a un anno dal crollo segnato dalla pandemia, il greggio tocca il picco di $68 al barile. Per quale motivo?
Prezzo del petrolio in corsa oggi: a un anno esatto dal tonfo senza precedenti dell’oro nero, la materia prima raggiunge il picco di $68 al barile.
Ad aprile 2020 il mercato petrolifero globale ha affrontato una crisi senza precedenti, con il WTI che ha chiuso a -37,63 dollari al barile. I prezzi sono diventati negativi dopo che i blocchi hanno devastato la domanda e i principali produttori Arabia Saudita e Russia hanno scosso il mercato in una guerra dei prezzi.
Il ripristino dell’unità nell’OPEC + segnato da profondi tagli all’offerta, così come i vaccini, hanno aiutato a risalire i prezzi.
A un anno di distanza dalla crisi più profonda, il prezzo del petrolio balza e crede nella ripresa. Le quotazioni Brent e WTI sono in aumento, con un picco record di un anno. Per quale motivo?
Petrolio tocca il massimo di un mese
Il petrolio è salito a $ 68 al barile e ha toccato il suo massimo in un mese martedì 20 aprile, supportato dall’interruzione delle esportazioni libiche e dalle aspettative di un calo delle scorte di greggio statunitensi.
Tuttavia, l’aumento dei casi di coronavirus in Asia ha limitato i guadagni.
La Libia ha interrotto le esportazioni dal porto di Hariga e ha annunciato che potrebbe estendere la misura ad altre strutture, citando una disputa di bilancio. Hariga era stimato caricare circa 180.000 barili al giorno (bpd) ad aprile.
Tanto è bastato per spingere il greggio. Una fiducia crescente nella ripresa e i dati incoraggianti da Cina e Stati Uniti dovrebbero mantenere i prezzi sostenuti. Inoltre, le scorte di greggio statunitensi dovrebbero diminuire di 2,9 milioni di barili secondo i dati che saranno pubblicati in serata.
Alle ore 15.15 i future Brent scambiano a 67,50 dollari al barile (+0,63%) e la quotazione WTI aumenta dello 0,43% a 63,70 dollari al barile.
Il greggio ancora in balia del Covid
Nonostante sia chiaro che l’eccezionalità della crisi dello scorso aprile non si ripeterà, sul prezzo del petrolio pesa ancora l’incertezza Covid. E, di conseguenza, i dubbi su una ripresa solida della domanda.
I casi di coronavirus in tutto il mondo hanno superato 142,16 milioni e un aumento delle infezioni in India, il terzo importatore di petrolio al mondo, ha smorzato l’ottimismo per una ripresa sostenuta della domanda.
Altrove in Asia, le Filippine stanno vivendo una seconda ondata di infezioni. Hong Kong sospenderà i voli da India, Pakistan e Filippine dal 20 aprile per due settimane.
Da sottolineare, il petrolio è stato sostenuto da un dollaro USA debole, il che lo rende più economico per gli acquirenti che utilizzano altre valute.
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