I pigiama party, che hanno influenzato l’infanzia e l’adolescenza di diverse generazioni, sono in realtà pericolosi? Negli Stati Uniti si discutere dei pro e contro delle festicciole notturne.
I pigiama party, simbolici nella cultura cinematografica americana, sono da molti considerati pericolosi. Gli Stati Uniti si dividono sempre di più sul possesso delle armi e nel dibattito entra in gioco anche il lasciare i propri figli a casa di chi potrebbe avere una o più armi. A questo rischio si aggiungo anche alcool e droghe.
Negli Stati Uniti il pigiama party è una pratica molto comune che vede delle vere e proprie feste organizzate di notte tra sacchi a pelo, patatine e film. L’immaginario proveniente dai film americani, e giunto fino a noi, potrebbe però scomparire, perché sempre meno consigliato come esperienza salutare in un Paese troppo armato e a rischio per i più giovani.
Tra i genitori più apprensivi circola ormai l’hashtag #nosleepover (termine inglese per indicare i pigiama party) che allarga l’ansia dalle armi, alle droghe e all’alcool. Secondo alcuni esperti, come lo psichiatra infantile Larry Mitnaul, i pigiama party espongono i bambini a troppi rischi e, in assenza di controllo su ciò che avviene nelle camere, sono sempre meno consigliati come esperienza formativa delle capacità sociali.
Il tema è superficiale solo in apparenza, in realtà coinvolge la sicurezza dei più piccoli e, dall’altra parte, l’estremismo di voler controllare tutto e troppo dei propri figli.
Perché gli Stati Uniti vogliono far sparire i pigiama party?
Anche i più indecisi alla fine potrebbero cedere alla pressione di essere, agli occhi dei più, un bravo genitore che nega il pigiama party. Nei forum per genitori (ne esistono centinaia di migliaia) gli statunitensi sono alla prese con un dilemma: permettere o meno ai pigiama party di avvenire.
I pigiama party sono sempre stati considerati un passatempo positivo per i più piccoli, perché avvenivano all’interno di abitazioni controllate da altri genitori e perché grazie a questo i bambini erano in grado di creare amicizie più profonde. Tutto molto bello, se non fosse che secondo alcuni genitori ed esperti di psicologia e psichiatria infantile i pigiama party oggi sono troppo pericolosi.
Lasciare i più piccoli soli nelle loro camere con cellulari, internet e forse anche droga e alcool è un rischio che in molti non vogliono correre. Se a questi si aggiungono anche possibili presenze di armi in casa di sconosciuti genitori di compagni di classe, l’ansia perfetta per i genitori più protettiti è servita. E funziona.
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Critiche ai pigiama party: i pro e i contro degli esperti
Gli schieramenti sono due: da una parte gli esperti contro i pigiama party e dall’altra chi li difende. La linea dei contro è semplice: senza controllo i giovani rischiano di mettersi nei guai. Per ovviare al problema sono state proposte diverse soluzioni, tra cui restringere l’attività a chi si conosce molto bene od organizzare mezzi pigiama party (fino alle 22-23 di notte), chiamati half-over o late-over.
Dall’altra parte della barricata degli hashtag contro i pigiama party ci sono coloro che li difendono. Esperti come la sociologa Tamara R. Mose stanno tentando di far valere i lati positivi di questa pratica. A rimetterci non possono essere i più piccoli e le loro esperienze di gioco, dice l’esperta e per questo sono gli adulti a dover trovare un terreno di incontro. Sono state proposte delle soluzioni anche in questo caso, come visitare l’abitazione prima del pigiama party o fare domande (anche scomode) a chi ospiterà l’evento.
La sfida tra pigiama partisti e chi è contro si gioca su un terreno scomodo, ovvero quello delle abitazioni private, ma è pur vero che i recenti avvenimenti mondiali, come la pandemia di coronavirus, hanno inasprito l’atteggiamento di alcuni genitori più protettivi. Venirsi incontro, pensando al bene dei propri figli, è fondamentale.
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