A scriverlo chiaramente è l’Istat: Il Pil dell’Italia è tra i peggiori di quelli dell’UE. Dopo tre mesi di crescita ininterrotta, l’occupazione è diminuita.
“Nel terzo trimestre, il livello del Pil italiano, in base alla stima preliminare, è rimasto stazionario rispetto ai tre mesi precedenti, registrando un risultato peggiore rispetto ai principali partner europei e alla media dell’area euro”.
Che il prodotto interno lordo dell’Italia relativo al terzo trimestre del 2024 avesse fatto molto peggio rispetto al trend dei PIL di altri paesi dell’area euro e dell’Unione europea era emerso già dalla pubblicazione del dato relativo all’intera Eurozona, reso noto di recente dall’Eurostat.
Istat gela l’entusiasmo del governo Meloni. La nota sul PIL dell’Italia
Oggi è stata la stessa Istat, l’Istituto Nazionale di Statistica, a metterlo in evidenza, con una nota che gela in primis l’entusiasmo del governo Meloni che, fin dall’inizio del suo insediamento, ha tessuto le lodi dell’economia italiana, rimarcando come il PIL italiano stesse facendo meglio rispetto al resto dell’Europa, e prendendosene il merito.
“L’economia internazionale mostra una crescita stabile, caratterizzata però da elevata incertezza e rischi al ribasso legati principalmente alle tensioni geo-economiche”, ha messo in evidenza l’Istat, ribadendo la crescita pari a zero che l’economia italiana, nello specifico, ha riportato nel trimestre compreso tra i mesi di luglio e di settembre.
“Nel terzo trimestre, il livello del Pil italiano, in base alla stima preliminare, è rimasto stazionario rispetto ai tre mesi precedenti, registrando un risultato peggiore rispetto ai principali partner europei e alla media dell’area euro”.
Dal lato dell’offerta, si legge nella nota dell’agenzia, la produzione manifatturiera dell’Italia è diminuita dello 0,4% a settembre in termini congiunturali, dopo la variazione nulla segnata ad agosto, mentre nei primi otto mesi del 2024, le esportazioni in valore hanno registrato una riduzione dello 0,6% in termini tendenziali, riflettendo in particolare l’andamento negativo delle vendite verso i mercati dell’Unione europea.
Ancora, nel mese di settembre, “dopo tre mesi di crescita ininterrotta, l’occupazione è diminuita, con un calo diffuso tra uomini, donne e i 35-49enni”.
Per quanto riguarda l’inflazione, l’Istat ha rimarcato che, in Italia, l’indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA) ha continuato a crescere più lentamente rispetto alla media dell’area euro e alle sue principali economie e che, nel mese di ottobre, il clima di fiducia delle famiglie ha sofferto un peggioramento, con un deterioramento delle opinioni sulla situazione economica generale e su quella futura.
A peggiorare “anche il sentiment delle imprese, in particolare nella manifattura e nei servizi di mercato”.
Le frasi di Giorgia Meoni sul PIL
L’Istat ha confermato dunque l’erosione dei fondamentali dell’Italia, già messa in evidenza quando aveva annunciato la stima preliminare del Prodotto interno lordo del Paese, sottolineando che “la sostanziale stazionarietà del Pil lascia quindi inalterata allo 0,4% la crescita acquisita già rilevata nel secondo trimestre dell’anno in corso”, a fronte della crescita dell’1% che il governo Meloni ha detto di prevedere per quest’anno, stando a quanto è stato scritto nel Piano Strutturale di bilancio: documento che l’Italia, così come altri Paesi dell’Unione europea, ha presentato in linea a quanto stabilito dal nuovo Patto di Stabilità e crescita del blocco.
Stime di una crescita pari a +1% erano state reiterate di recente dalla stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nell’intervento all’assemblea generale di Confindustria:
“Sono fiduciosa che si possa fare qualcosa di meglio rispetto alle previsioni della Commissione: continuo a ritenere che il +1% del Pil sia a portata di mano, soprattutto dopo i primi due trimestri. Ogni trionfalismo sarebbe infantile ma non era scontato dopo anni trascorsi in fondo alle classifiche”.
Meloni aveva rincarato la dose: “Il governo guarda al quadro economico con ottimismo. E’ una parola che si usa poco, in particolare in Italia, dove si fa sempre allarmismo. Dobbiamo essere soddisfatti dei risultati raggiunti, soprattutto se teniamo conto del contesto in cui abbiamo operato”.
L’incrollabile fiducia di Meloni nella capacità di crescita dell’Italia era stata rimarcata ancora prima, con un post su X ex Twitter di inizio settembre:
“L’Italia sta crescendo più di altre Nazioni europee, nonostante il rallentamento dell’economia mondiale e la delicata situazione internazionale. I dati macroeconomici - dal PIL all’occupazione, dall’export agli investimenti - sono positivi e rappresentano un segnale di grande fiducia”.
Oggi, l’ennesima doccia fredda arrivata dall’Istat. Tra l’altro, la nuova smentita della narrativa di una crescita del PIL dell’Italia migliore d’Europa, di cui il governo Meloni si è più volte vantato, è arrivata nello stesso giorno in cui l’ex presidente del Consiglio ed ex presidente della BCE Mario Draghi è tornato a suonare la sveglia all’Europa, commentando la vittoria di Donald Trump alle Elezioni USA.
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