Piani individuali di risparmio, PIR, anche per le società immobiliari: ecco le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2018 per il settore del real estate italiano.
PIR anche per le società immobiliari: è questa una delle novità previste dalla Legge di Bilancio 2018 per il settore del real estate italiano.
L’estensione dei piani individuali di risparmio anche alle società immobiliari era da tempo una delle richieste del settore, al fine di agevolare la ripresa degli investimenti nel mattone.
I PIR, infatti, potrebbero diventare la chiave di volta per la crescita economica delle società immobiliari anche in virtù del vincolo di 5 anni di mantenimento del piano individuale di risparmio a lungo termine al fine di beneficiare del regime esenzione fiscale previsto per l’investitore.
Di seguito tutti i dettagli sulle novità introdotte con la Legge di Bilancio 2018 in merito all’estensione dei PIR anche al settore immobiliare.
PIR: novità 2018 per le immobiliari
A partire dal 1° gennaio 2018 anche le società immobiliari saranno ammesse alla disciplina dei piani individuali di risparmio a lungo termine (PIR) introdotti dalla Legge di Bilancio 2017.
Precedentemente, la normativa escludeva esplicitamente il real estate dall’elenco delle società ammesse e per molto tempo è stata forte la richiesta di modificare quanto previsto ed estendere le norme sui PIR anche alle società immobiliari.
Ma cosa sono PIR e quali sono i possibili vantaggi per il settore? I piani individuali di risparmio a lungo termine sono uno strumento finanziario introdotto in Italia a partire dal 1° gennaio 2017 per effetto di quanto previsto dai commi 100-114 della Legge di Bilancio 2017.
Destinatari sono le persone fisiche che effettuano investimenti in PIR fuori dall’esercizio di attività d’impresa. Tra i principali vantaggi per chi investe in piani individuali di risparmio vi è la detassazione dalle imposte su redditi da capitale e rendimenti conseguiti, ma soltanto qualora l’investimento venga mantenuto per più di 5 anni.
Come funzionano i PIR?
L’estensione dei PIR anche alle società immobiliari è l’unica novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2018.
L’insieme dell’apparato normativo resta quello fissato con la Legge di Bilancio 2017, nella quale viene previsto che le persone fisiche che investono in piano individuali di risparmio a lungo termine potranno beneficiare dell’esenzione fiscale e della tassazione agevolata nel rispetto dei seguenti requisiti:
- PIR detenuti per almeno 5 anni;
- investimenti nel capitale di imprese italiane e europee, con una riserva per le Pmi, nei limiti di 30mila euro all’anno e di 150mila euro nel quinquennio;
- essere gestiti dagli intermediari finanziari e dalle imprese di assicurazione residenti in Italia, i quali devono investire le somme assicurando la diversificazione del portafoglio.
Quali sono i vantaggi per i contribuenti e per il settore immobiliare?
Investire in PIR presenta numerosi vantaggi, nonché svantaggi.
Rimandando all’apposito articolo di approfondimento per dedicare una lettura più approfondita in merito, ci limitiamo di seguito ad elencare gli aspetti positivi per chi investe in PIR.
Il reale vantaggio è dato dal fatto che il risparmiatore che detiene il piano di risparmio individuale per almeno cinque anni viene completamente esonerato dal pagamento delle imposte e tasse previste sul capital gain, eccezion fatta per l’imposta di bollo sugli strumenti finanziari diversi dai conti correnti bancari e postali (cosiddetta “mini patrimoniale”).
Con l’estensione dei PIR alle immobiliari dal 2018, le società che operano nel settore potranno beneficiare di una nuova via di finanziamento alternativa alle banche.
In questo caso i vantaggi sono immediatamente percepibili e si prevede già dai prossimi mesi un vero e proprio rilancio del real estate grazie alla liquidità in arrivo dai piani individuali di risparmio a lungo termine.
© RIPRODUZIONE RISERVATA