“Più debito Ue e fine degli Stati nazionali”, è questa la ricetta Draghi secondo Mori

Violetta Silvestri

8 Ottobre 2024 - 14:57

Secondo Marco Mori, avvocato intervistato da Money.it, il piano Draghi per la crescita dell’Ue non è nient’altro che il disegno per cancellare la sovranità degli Stati. Ecco perché.

Se è vero che una politica espansiva aiuta a uscire dalla crisi, altrettanto reale è lo scenario di un’Europa con più debito comune per favorire l’espansione ma senza Stati sovrani: questa è la sintesi del ragionamento dell’avv. Marco Mori, ospite fisso nelle interviste di Money.it.

In uno dei suoi commenti sull’attualità economica e politica europea ha posto l’accento sulla ricetta di Draghi con il piano per la competitività in Ue, che propone debito comune tra gli Stati membri per favorire la crescita. Una soluzione condivisibile, se non fosse, come spiegato da Mori che:

“il debito comune significa Stati Uniti d’Europa, cioè dietro il debito comune c’è uno Stato comune e quindi c’è la fine degli Stati nazionali....Draghi ci offre la carota delle politiche espansive, ma lo scrivevano nel libro già nella morte della Repubblica che sarebbe andato così...Cioè loro devono sventolarti la carota, ma quella carota ha una condizione inaccettabile, che è la fine della democrazia.”

Il piano dell’ex governatore Bce risulta quindi improponibile secondo Mori perché “devi accettare poi una dittatura sempre più evidente, che comunque è del tutto distante da quelli che sono gli obiettivi di chi vuole che sia il popolo italiano a decidere per l’Italia, il popolo tedesco a decidere per la Germania, gli spagnoli per la Spagna e così via...”.

Il dubbio di Mori, come spiegato nell’intervista di Money.it qui nella versione integrale, è che la sovranità dell’Unione Europea sia essa stessa una trappola poiché sarà utilizzata “contro il resto del mondo, e quindi sempre in una logica liberista, predatoria, di competizione e non di cooperazione. Poi oggi il resto del mondo è il blocco dei BRICS che vedono come il fumo negli occhi, perché è quel blocco che mette in discussione il dominio del dollaro e delle multinazionali in generale anglo-americane, quindi la partita che ci stiamo giocando è pericolosissima.”

Proprio in questo contesto che Mori definisce Draghi come nient’altro che un “burattino” nelle mani di chi vuole togliere sovranità ai singoli Stati per traferirla all’Europa e, quindi, all’egemonia degli Usa.

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