Matteo Salvini ha garantito l’apertura dei cantieri per il ponte sullo Stretto di Messina entro l’estate 2024: i tempi di realizzazione però potrebbero essere molto più lunghi.
I tempi di realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina assomigliano sempre di più a una sciarada, nonostante la ferma volontà del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini di bruciare le tappe nella realizzazione dell’opera.
“Ci saranno dei fondi per il ponte sullo Stretto di Messina già nella prossima manovra - ha dichiarato Salvini intervenendo durante il consiglio di amministrazione della società Stretto di Messina -, l’obiettivo è garantire la copertura necessaria totale per tutte le opere per una cifra non superiore ai 12 miliardi spalmata nei prossimi 15 anni”.
Il ministro poi ha aggiunto che “il cronoprogramma sta seguendo tutte le tappe previste, quindi l’impegno di aprire i cantieri sulle due sponde entro l’estate 2024, è un impegno che in questo momento siamo assolutamente in grado di mantenere”.
Un concetto questo ribadito da Salvini anche al congresso dell’Ordine degli ingegneri “l’obiettivo è aprire i cantieri nell’estate dell’anno del Signore 2024”. La promessa del leader della Lega però difficilmente potrà essere mantenuta.
I problemi sono sostanzialmente due: come appare chiaro leggendo la Nadef, nella legge di Bilancio 2024 non ci dovrebbero essere fondi per il ponte sullo Stretto di Messina, e anche i tempi di realizzazione dovranno adeguarsi alle lungaggini della burocrazia nostrana.
In più il ponte sullo Stretto potrebbe essere una “vittima” dello scontro intestino tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni: il ministro con le sue sparate da campagna elettorale - a giugno si voterà per le elezioni europee - stando ai sondaggi starebbe rosicchiando consensi a Fratelli d’Italia, un attivismo che non sembrerebbe piacere alla premier anche perché starebbe creando non pochi problemi con gli alleati europei, vedi recenti accuse alla Germania.
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“Il Ponte sullo Stretto in manovra? Dubito che il prossimo anno saremo già agli appalti. Allo stato mi pare che non abbiamo un progetto esecutivo. Prudenzialmente posso pensare che nel 2024 ci possa essere solo il progetto esecutivo”. Musica e parole di Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
“Ai cittadini bisogna sempre dire la verità, non prenderli in giro - ha tagliato corto il numero uno di Forza Italia Antonio Tajani -. Il Ponte si farà, vedremo quali saranno i tempi”. Gli alleati così non sembrerebbero essere molto in sintonia con Matteo Salvini, ma anche il leghista Giancarlo Giorgetti è apparso più realista: “Nel 2024 ci sarà un primo stanziamento connesso all’effettivo allestimento del cantiere. Il fondo opere infrastrutturali finanzierà, come altre infrastrutture, anche il Ponte. Il profilo temporale e l’impegno economico dipendono dal progetto”.
Nelle ultime ore Matteo Salvini ha rilanciato la sua promessa al convegno The Young Hope, spiegando che “sul ponte sullo Stretto, che nasce per norma di legge nel 1971, l’obiettivo è che il 52esimo compleanno coincida con la copertura economica dell’intero costo che non dovrà superare i 12 miliardi in 10 anni”.
“Quando fai la legge di bilancio - ha aggiunto - cadono tanti uccelli del malaugurio perché o un finanziamento per il Ponte c’è o non c’è. Tertium non datur. E siccome il finanziamento ci sarà, l’obiettivo è che il primo treno attraversi il collegamento stabile tra Palermo, Reggio, Roma, Milano, Berlino e Stoccolma, nel 2032”.
In una legge di Bilancio che si annuncia assai modesta, si parla di 20 miliardi a fronte di richieste da parte dei vari ministeri che ammonterebbero a 80 miliardi, come potrebbero essere trovati i 15 miliardi previsti per il ponte sullo Stretto di Messina?
Senza soldi non si potranno aprire i cantieri durante l’estate 2024 come promesso da Salvini, ma soprattutto senza un progetto esecutivo approvato cosa si dovrebbe andare a finanziare? A riguardo Eurolink, il contraente dei lavori stando a una gara vinta nel 2010, sarebbe pronto a fornire la documentazione integrativa entro il 30 settembre e “se verranno rispettati gli step successivi possiamo aprire i cantieri prima dell’estate”.
In merito ai tempi di realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina si dovrà fare i conti - oltre che sui soldi necessari - anche sull’iter burocratico. Quando verrà consegnata la documentazione integrativa serviranno le valutazioni positive in merito all’impatto ambientale e poi quello generale sull’intero progetto esecutivo.
Più che mesi potrebbero volerci anni per avere i due dischi verdi necessari per avviare i cantieri che, nel frattempo, dovranno aver trovato una copertura finanziaria. Insomma, l’avvio dei lavori entro l’estate 2024 come promesso da Matteo Salvini appare essere un miraggio.
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