Via libera Nota di aggiornamento al Def. Confermato il taglio delle tasse, che partirà da uno scaglione più basso e la proroga per lo smart working dei fragili nelle Pa.
La Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Nadef) è stata approvata. Si tratta di un documento fondamentale per la manovra economica del prossimo anno, che su carta si presenta complessa per assenza di soldi.
Tra i tanti numeri presenti nella Nadef 2023 c’è quello della stima sulla crescita di quest’anno e del prossimo, riviste in calo.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo ore di lavoro, ha confermato l’approvazione del Nadef 2023, sottolineando importanti provvedimenti. Come scrive sui social, ai quali ha dato il primissimo annuncio, tra i temi che hanno trovato spazio all’interno della Nota anche lo smart working, con la proroga per i lavoratori fragili della Pubblica Amministrazione. Inoltre è stato approvato il decreto su immigrazione e sicurezza, oltre che la garanzia statale fino all’80% per l’acquisto della prima casa da parte di giovani coppie.
leggi anche
Borse di studio università per tutti gli idonei, cosa prevede l’ultima novità del governo Meloni
Cosa ha dichiarato Meloni sul Def?
In conclusione del Consiglio dei ministri, dopo importanti decisioni in merito ai migranti (è stato approvato il decreto per la stretta sulle espulsioni) e l’operazione “Strade Sicure” (che porta il numero di militari per le strade a salire di altre 400 unità), Meloni ha lanciato un messaggio.
La presidente del Consiglio ha sottolineato di aver varato la Nadef, ovvero la cornice che definisce la prossima legge di bilancio, come base per lavorare “all’insegna della serietà e del buon senso sulla legge di Bilancio”. Aggiunge che l’obiettivo è quello di mantenere gli impregni presi con gli italiani:
basta con gli sprechi del passato, tutte le risorse disponibili destinate a sostenere i redditi più bassi, tagliare le tasse e aiutare le famiglie.
In conferenza stampa il ministro Giorgetti ha poi confermato il taglio del cuneo fiscale e le misure per la natalità, oltre a stanziamenti significativi per rinnovo del contratto del pubblico impiego. Il ministro conferma anche (rispondendo a una domanda sull’Irpef e l’avvio del taglio delle tasse) che “la delega fiscale comincerà partendo dai redditi più bassi e dallo scaglione più basso”.
Riviste le stime di Pil e deficit: ci sono soldi per la manovra
Il Consiglio dei ministri ha visto all’ordine del giorno diversi temi chiave, tra cui la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, questo propedeutico alla legge di Bilancio 2024.
Secondo quando annunciato, gli obiettivi di deficit sono saliti al 5,3%, per la contabilizzazione del Superbonus, nel 2023, mentre per il 2024 è stato fissato al 4,3%.
Anche il prodotto interno lordo è stato ritoccato. I numeri del Def sono, in conclusione:
- debito pubblico al 140,1%
- deficit al 4,3%
- crescita del Pil per il 2024 atteso al 1,2%
Dal comunicato del ministero dell’Economia si apprende che il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha già inviato alla Commissione europea la lettera con i dati della Nadef 2023. Inoltre, come si legge nel testo:
l’indebitamento tendenziale nel 2024 al 3,6%, sale al 4,3% programmatico, liberando 0,7 punti (circa 14 miliardi di deficit), per la manovra.
In conferenza stampa il ministro Giorgetti ha voluto sottolineare come l’Italia non sarà in grado di centrare gli obiettivi di riduzione del debito previsti per colpa degli effetti del Superbonus. “Il motivo del fatto per cui il debito non diminuisce come auspicato è che il conto da pagare dei bonus edilizi, soprattutto il superbonus, i famosi 80 miliardi saranno pagati in comode rate da 20 miliardi l’anno”, ha spiegato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA