Cosa è successo a Banca Popolare di Bari? I motivi della crisi
Cosa è successo a Banca Popolare di Bari? Perché l’istituto è andato in crisi e perché è stato successivamente commissariato?
Nelle ultime settimane sono state queste le domande più gettonate dal mercato, che ha guardato con apprensione all’ennesima difficoltà del comparto bancario d’Italia.
Banca Popolare di Bari è stata commissariata, mentre l’esecutivo ha approvato un decreto ad hoc mettendo sul piatto della pugliese ben 900 milioni di euro. Ma come siamo arrivati fin qui e cosa è successo all’istituto di credito?
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Popolare di Bari, cosa è successo? I motivi della crisi
A ricostruire le tappe della crisi di Popolare di Bari è stata nientemeno che Bankitalia. Tutto è cominciato nel 2010, quando l’istituto di Via Nazionale ha segnalato l’esito negativo di alcune ispezioni che hanno accertato non soltanto carenze organizzative.
In quell’occasione sono emersi i primi rischi di liquidità, evidenziati poi anche nelle verifiche condotte nei due anni successivi.
Nel 2013 la situazione è migliorata, seppur lievemente, ma sono stati introdotti alcuni provvedimenti restrittivi volti a fronteggiare le debolezze ancora persistenti.
Nel 2014 la stessa Bankitalia ha autorizzato Popolare di Bari ad acquistare Banca Tercas non senza attirarsi numerose critiche di varia natura (inerenti in particolar modo i 330 milioni messi sul piatto dal FITD).
Nel 2015 l’Antitrust UE si è scagliata contro l’operazione accusando l’istituto di aver violato presumibilmente la normativa sugli aiuti di Stato (decisione annullata qualche mese fa non senza polemiche). Da qui la necessità di dilatare i tempi del merger con ovvie conseguenze sul business.
Sempre nel 2015, tra l’altro, nel pieno della riforma del comparto, è stato ridotto a 7,5 euro (da 9,53) il valore delle azioni Popolare di Bari.
Il 2016 è stato l’anno in cui hanno preso il via nuovi controlli e nuove ispezioni. L’obiettivo? Esaminare l’adeguatezza patrimoniale e del credito della pugliese, ancora sotto la lente delle autorità. Il tutto è accaduto mentre la riforma delle popolari è stata bloccata e con essa anche la trasformazione in spa.
Nel biennio successivo Popolare di Bari ha tentato di avvicinarsi ad altri player di mercato, ma a causa dell’alto grado di allerta della vigilanza i progetti non hanno mai visto la luce.
Alla fine del 2018 l’istituto è stato costretto ad ammettere una perdita di 430 milioni nell’esercizio e ad entrare nel nuovo anno più affaticata che mai. Gli scontri intestini rilevati da Bankitalia tra l’ad e il presidente non hanno certamente aiutato.
Le perdite patrimoniali sono aumentate ancora, mentre il futuro è apparso sempre più incerto: a dicembre 2019 la pugliese è stata commissariata.
Ecco cosa è successo (sintetizzando) a Popolare di Bari negli ultimi anni e quali sono stati i passi che hanno pian piano portato all’odierna crisi. I prossimi mesi saranno certamente campali per l’istituto.
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