Agli Ufficiali delle Forze Armate il porto d’armi può essere rilasciato anche gratuitamente; è una vecchia norma di epoca fascista a prevederlo.
Il discorso legato al porto d’armi per le Forze Armate è da anni caratterizzato da diverse polemiche; l’ordinamento vigente, infatti, stabilisce che il personale militare può portare con sé, anche quando veste abiti civili, solamente la pistola d’ordinanza, mentre per qualsiasi altra arma (non di tipo guerra) è richiesto il porto d’armi per la difesa personale.
Per il personale delle Forze Armate e di Polizia, però, c’è un percorso agevolato per la richiesta del porto d’armi: visto il ruolo da loro ricoperto, infatti, si dà per scontata l’idoneità psico-fisica necessaria ai fini del rilascio del porto d’armi. Quindi, per accertare l’idoneità psico-fisica è sufficiente che il militare presenti l’attestato di servizio rilasciato dal Comandante del Corpo o del Capo dell’Ufficio di riferimento.
Tuttavia anche al personale in servizio presso uno dei Corpi delle Forze Armate e di Polizia si applicano i costi previsti ai fini del rilascio, ovvero le due marche da bollo da 16€ ciascuna, più la tassa di concessioni governative da 115€ e la ricevuta del versamento del libretto 1,27€.
A proposito dei costi riportiamo una recente sentenza del TAR Liguria - la 187/2017 - con la quale è stata riconosciuta all’Ufficiale in servizio presso le Forze Armate la possibilità di ottenere la licenza gratuita di porto di rivoltella o pistola quando veste l’abito civile, sulla base di quanto stabilito dall’articolo 75 - comma IV - del Regio Decreto 635/1940, approvato in pieno periodo fascista.
Un decreto ancora in vigore che - come vedremo di seguito nel dettaglio - rischia di creare un precedente molto importante ai fini del riconoscimento gratuito del porto d’armi al personale in servizio presso le Forze Armate e di Polizia.
Cosa stabilisce il RD 635/1940?
Nel periodo fascista agli ufficiali, i capi squadra ed i militi della M.V.S.N. (Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale) era consentito portare - anche fuori servizio - la rivoltella o la pistola di ordinanza anche fuori servizio.
Nel II comma dell’articolo 74 del suddetto decreto, poi, viene aggiunto che la relativa autorizzazione a portare con sé la pistola d’ordinanza fuori servizio è rilasciata senza il pagamento di alcuna tassa; ma d’altronde questo avviene anche oggi, visto che al personale delle Forze Armate e di Polizia è concesso il trasporto fuori dagli orari di servizio.
Il IV comma, però, ci dice anche che agli Ufficiali - in servizio permanente delle Forze Armate dello Stato - qualora ne facciano domanda può essere concessa licenza gratuita di porto, di rivoltella o pistola quando vestono l’abito civile.
Il Regio Decreto 635/1940 quindi riconosce ai soli Ufficiali delle Forze Armate la possibilità di ottenere il porto d’armi di difesa personale gratuitamente, quindi non dovendo pagare alcun costo per il rilascio.
Ed è proprio all’articolo 75 che si è appellato l’Ufficiale della vicenda affrontata dal Tar Liguria con la sentenza 187/2017.
Il caso di specie
Nel caso di specie un Ufficiale Superiore ha presentato ricorso al Tribunale Amministrativo della Liguria contro il rifiuto della sua amministrazione di autorizzarlo gratuitamente al porto di un’arma individuale non di tipo guerra.
Nel dettaglio, appellandosi all’articolo 75, comma IV, del suddetto decreto, l’interessato aveva presentato la richiesta documentando di essere in servizio permanente nell’Esercito Italiano e di aver partecipato a missioni all’estero.
Inoltre questo ha motivato la sua richiesta affermando di sentirsi in pericolo a causa delle informative inviate alle Forze Armate con le quali l’amministrazione consiglia loro di girare armati anche fuori servizio per il rischio di attacchi terroristici.
Tuttavia nonostante il militare avesse presentato tutta la documentazione necessaria si è visto respingere la sua richiesta e per questo ha fatto ricorso al Tar della Liguria. Come anticipato questo ha accolto il ricorso, riconoscendo all’Ufficiale delle Forze Armate la possibilità di ottenere il porto d’armi gratuito in determinate condizioni.
Porto d’armi gratuito per gli Ufficiali delle Forze Armate?
Secondo il tribunale amministrativo, infatti, anche se dalla norma non si evince che si tratta di un diritto assoluto è comunque necessario che - vista l’ampiezza della previsione - qualsiasi rifiuto debba essere motivato da situazioni personali ostative, non riscontrate nel caso di specie.
Quindi, salvo alcune situazioni particolari, la Legge - seppur datata - riconosce agli Ufficiali delle Forze Armate la possibilità di ottenere il porto d’armi gratuitamente, semplicemente presentando, come si legge nel decreto, “la domanda su competente foglio bollato corredata da un certificato del comandante del corpo o del capo dell’ufficio da cui il richiedente dipende, attestante che il richiedente stesso è in servizio attivo permanente”.
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