Stando a quanto emerge dal confronto delle Posizioni Nette Corte pubblicate da Consob il 6 marzo scorso con quelle relative al 28 febbraio 2020, i fondi avrebbero incrementato solo in misura marginale gli short a Piazza Affari. I dettagli
È appena trascorsa un’altra settimana difficile per il mercato azionario italiano, vittima di forti vendite a causa dei timori relativi alle ricadute economiche che avranno le misure in atto per tentare di contenere il Coronavirus.
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it su dati Consob al 6 marzo 2020
Osservando la variazione delle Posizioni Nette Corte (PNC) pubblicate da Consob questa settimana e mettendole in confronto a quelle relative allo scorso 28 febbraio però, si evidenzia come i fondi non abbiano incrementato in maniera così importante gli short sulle quotate a Piazza Affari.
Fa eccezione Banco BPM, che ha visto un incremento dell’1,36% del capitale sociale detenuto dagli istituzionali in ottica ribassista. Ben più contenuto l’incremento registrato da OVS (+0,31% del capitale sociale) e di Prysmian (+0,16% del capitale sociale), rispettivamente la seconda e la terza società per incremento più importante delle PNC durante la settimana.
Al contrario, Biesse, Juventus e FinecoBank vedono le diminuzioni più consistenti delle Posizioni Nette Corte, rispettivamente del -0,6%, -0,54% e del -0,19% dei capitali sociali.
Il quadro generale a Piazza Affari
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it su dati Consob al 6 marzo 2020
Rispetto alla scorsa ottava, entra nel podio delle società più shortate dalle “mani forti” Banco BPM (4 PNC; 4,4% di capitale sociale), preceduta da Saipem (4 PNC; 4,4% di capitale sociale) e Maire Tecnimont (4 PNC; 4,4% di capitale sociale).
Durante la settimana inoltre, è uscita dal ranking A2A, dove la quota di short in mano ai fondi è scesa dello 0,5%. Esprinet e Italgas entrano invece nella classifica, esordendo con lo 0,61% e lo 0,5% dei rispettivi capitali sociali.
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