Fra le dieci società migliori del principale listino milanese, le prime sette sono banche o titoli finanziari. Solo alcune, però, hanno convinto gli investitori istituzionali
La settimana che ha concluso il secondo mese dell’anno è risultata positiva per il comparto azionario italiano, in particolar modo per le banche.
Fra le dieci società migliori del principale listino milanese, le prime sette sono banche o titoli finanziari (clicca qui per approfondire). Solo alcune, però, hanno convinto gli investitori istituzionali.
L’esempio simbolo di quanto affermato finora è quello di Banco BPM: il titolo dell’istituto di credito è stato il migliore fra le 40 blue chip di Piazza Affari eppure, durante l’ultima ottava l’esposizione short dei fondi è aumentata di un ulteriore 0,38% del capitale sociale. Vediamo i dettagli.
Azimut, Banco BPM e UBI Banca restano ai vertici della classifica
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
In generale, a Piazza Affari sono sempre Azimut, Banco BPM e UBI Banca a governare la classifica delle società che più subiscono la pressione degli hedge funds. Sull’azienda di asset management pesano 6 posizioni corte in essere e il 9,86% di capitale sotto l’assedio dei fondi.
Quest’ultimo dato vede una riduzione rispetto alla scorsa settimana, in cui si è assestato al 10,32%.
Sull’istituto guidato da Giuseppe Castagna, di cui abbiamo parlato prima, i fondi internazionali detengono il 7,53% di capitale in ottica speculativa.
Su UBI Banca invece l’esposizione corta è leggermente diminuita, passando dal 6,97% di capitale sociale al 6,91%.
In questo quadro, le variazioni più importanti rispetto la scorsa ottava riguardano Gima TT e Tenaris: la prima vede aumentare la quota di short all’1,03% rispetto allo 0,53% dello scorso 22 febbraio, mentre la società del comparto oil&gas è più fortunata: l’esposizione ribassista degli operatori istituzionali si è abbassata all’1,92% contro un precedente 2,42%.
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