Una sponda importante per la Borsa e le banche italiane è arrivata dalle crescenti attese per un nuovo Tltro della Bce
Il secondo mese del 2019 si è chiuso sulla scia dei rialzi per il FTSE Mib, che ha messo in archivio una performance mensile del +4,59%.
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Questo febbraio è stato uno dei migliori quattro negli ultimi 20 anni, superato solamente dai guadagni del 2000, 2014 e 2015. La possibilità di nuove elezioni in Italia non è dispiaciuta ai mercati, che confidano in una maggioranza di Governo più stabile.
Oltre a questo, i rendimenti nelle aste dei titoli di Stato emessi dal Tesoro non hanno evidenziato dei picchi al rialzo, favorendo un calo del differenziale tra BTP e Bund nonostante i giudizi negativi arrivati da più parti sull’economia italiana.
Una sponda importante per l’Italia e le banche è arrivata dalle crescenti attese per un nuovo Tltro della Bce e lo scampato pericolo sul fronte agenzie di rating: Fitch ha confermato il rating sull’Italia venerdì scorso e nel report ha dato spazio alle banche sottolineando i forti progressi nel corso della seconda metà del 2018 sul fronte qualità degli attivi.
Titoli bancari sostengono il FTSE Mib
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Il calo del temuto spread, i risultati positivi evidenziati dai conti dell’esercizio 2018 e la mancata riduzione del rating sull’Italia hanno beneficiato le quotazioni degli istituti di credito del Belpaese, che durante questo mese hanno messo a segno performance invidiabili: come vediamo dal grafico, delle dieci società migliori del principale listino milanese, le prime sette sono banche o titoli finanziari.
Spicca tra tutti Banco BPM, che ha messo a segno un progresso del 26,03%. A poca distanza BPER Banca con il suo 25,68%. Unicredit avanza invece del 18,62%, guadagnandosi l’ultimo gradino del podio.
Sul versante opposto, sono solamente cinque le aziende che hanno perso terreno nel secondo mese dell’anno. Tra queste emerge Juventus, la cui sconfitta in Champions League contro l’Atletico Madrid ha penalizzato i corsi, che durante il mese hanno perso il 16,66%. La società bianconera ha complicato la situazione del suo debito, che potrebbe risentire di problemi di sostenibilità, anche dopo l’emissione di bond per 175 milioni di euro.
FCA è stata invece zavorrata dai conti e dalla crisi del settore auto: nel mese l’azienda guidata da Mike Manley è scesa del 12,98%.
Ben più contenute le perdite di Prysmian, che segna un -4,16%: qui a penalizzare i compratori sono stati una serie di problemi relativi al cavo Western Link e l’incremento di esposizioni nette ribassiste di alcuni grandi fondi (clicca qui per approfondire).
In generale, l’impostazione del FTSE Mib resta positiva e avrebbe ancora margini di miglioramento, come evidenziato dall’analisi tecnica.
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