Ricostruendo lo storico si nota che fra gennaio e febbraio l’attività sui titoli Prysmian si è via via intensificata. Ecco i dettagli
Dal 7 gennaio scorso ad oggi le posizioni nette corte (pnc) detenute da investitori istituzionali su Prysmian sono aumentate del 159,65%.
E’ quanto emerge dalla nostra consueta analisi sulla lista delle posizioni scoperte pubblicata da Consob ogni giorno. Dai numeri emerge che la scorsa settimana le posizioni dei fondi sul titolo Prysmian hanno toccato un massimo storico, raggiungendo il 3,32% del capitale della società.
Ricostruendo lo storico abbiamo notato che lo scorso 14 febbraio gli short sul titolo sono diminuiti leggermente al 2,96%, restando comunque elevati rispetto agli standard storici. Ecco i dettagli.
Andamento posizioni nette corte su Prysmian da novembre 2012. Elaborazione Ufficio Studi di Money.it su dati Consob al 15/02/2019
Particolare enfasi va posta nei primi periodi del 2019: a metà gennaio i fondi istituzionali sembravano credere nel rimbalzo iniziato dal titolo lo scorso 11 dicembre, tanto che le pnc in quel periodo avevano registrato una diminuzione.
Prysmian, grafico lineare. Fonte: Bloomberg
Nel mese successivo, con le quotazioni del titolo che hanno iniziato a lateralizzare, l’attività di accumulazione di posizioni ribassiste in essere si è fatta via via più intensa.
Rispetto alla scorsa settimana, le pnc su Prysmian sono aumentate dello 0,14%. Ciò ha fatto entrare la società tra le 10 quotate più shortate a Piazza Affari.
Il focus a Piazza Affari
Elaborazione Ufficio Studi di Money.it su dati Consob al 15/02/2019
Guardando ora al quadro generale, restano Azimut, Banco BPM e UBI Banca le società che i fondi preferiscono shortare. Su queste aziende, pesa rispettivamente il 10,34%, il 7,23% e il 5,94% di capitale tenuto sotto pressione dagli hedge funds.
Entra nella nostra classifica Cerved Group, che esordisce con una posizione ribassista in essere e lo 0,60% di capitale tenuto sotto scacco dai grandi fondi. Va meglio a Banca IFIS, TXT E-Solutions e Assicurazioni Generali, dove la quota di ribassi da parte dei grandi player del mercato scende al di sotto dello 0,5%.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
