Poste Italiane, alt Meloni-MEF: OPV sospesa, si medita su tempi e modi. Il titolo sale

Laura Naka Antonelli

17 Ottobre 2024 - 11:06

Poste Italiane ha annunciato di aver interrotto temporaneamente il procedimento presso la Consob per l’approvazione del prospetto dell’OPV.

Poste Italiane, alt Meloni-MEF: OPV sospesa, si medita su tempi e modi. Il titolo sale

Poste Italiane ha annunciato di aver sospeso temporaneamente il procedimento presso la Consob per l’approvazione del prospetto dell’OPV. Alt per ora dunque alla cessione di una parte della quota in mano al Tesoro, azionista di maggioranza dell’azienda guidata dall’amministratore delegato Matteo Del Fante. Salta così la data che era stata quasi per certa dalle indiscrezioni stampa negli ultimi giorni.

Così si legge nel comunicato diramato stamattina da Poste Italiane.

Poste Italiane comunica di aver avviato, congiuntamente al MEF, il procedimento presso la Consob per l’approvazione del prospetto relativo all’offerta di azioni da parte dello stesso MEF, a seguito dell’approvazione del DPCM del 17 settembre scorso. Tale procedimento è stato temporaneamente interrotto in pendenza delle decisioni e delle valutazioni in corso riguardo alle modalità e ai tempi dell’offerta

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Il titolo reagisce svettando sul Ftse Mib di Piazza Affari: le azioni mettono a segno un rialzo superiore al 2%, portandosi a quota 13,265 circa, mentre gli operatori di mercato cercano di capire le motivazioni che hanno portato il governo Meloni a dire stop all’OPV (Offerta pubblica di vendita), il cui inizio, in data 21 ottobre, era stato dato praticamente per certo.

E invece per ora il Tesoro maggiore azionista, che da mesi ha identificato in Poste una delle pedine principali del piano di privatizzazioni firmato da Meloni, ha deciso di fermarsi, proprio dopo che le azioni Poste hanno testato a Piazza Affari il record storico di 13 euro, oggi tra l’altro superato.

Poste Italiane, il titolo: la benedizione di Barclays e il trend sul Ftse Mib

L’altroieri la benedizione di Barclays, che ha alzato il target price sul titolo del 3% circa, portandolo da 11,90 a 12,20 euro, a fronte di un rating che è stato confermato a “equal weight” e in attesa dell’appuntamento cruciale dei conti del terzo trimestre del 2024, in calendario il prossimo 6 novembre.

Da segnalare la performance delle azioni Poste Italiane a Piazza Affari nell’ultimo periodo e anche negli ultimi anni. Nell’ultima settimana di trading sul Ftse Mib, il titolo ha riportato un rialzo superiore al 4,5%, scattando di oltre l’8% nell’ultimo mese. YTD, ovvero dall’inizio del 2024, la performance è di un rialzo del 29,5% circa, mentre su base annua il balzo risulta superiore a +37%. Negli ultimi tre anni di contrattazione in Borsa, le azioni sono salite infine di quasi il 7,5%.

Stop all’OPV rivolta anche ai dipendenti e ai piccoli risparmiatori

La platea dei piccoli risparmiatori italiani attendeva con trepidazione il lancio dell’OPV di Poste Italiane, che avrebbe visto il MEF piazzare sul mercato una quota del 15% circa, al fine di far scendere la partecipazione complessiva detenuta dallo Stato a una soglia di poco superiore al 50%, come previsto dal DPCM per la privatizzazione dell’azienda approvato dal Consiglio dei Ministri: DPCM con cui il governo Meloni aveva deciso che lo Stato sarebbe rimasto azionista di maggioranza, a seguito del collocamento, con una quota superiore al 50%, dunque maggiore rispetto a quella soglia del 35% di cui si era parlato all’inizio dell’anno.

Il collocamento, che per ora è praticamente sospeso, era finito sotto i riflettori di Piazza Affari e degli stessi cittadini italiani per la scelta del governo Meloni di rivolgere l’offerta non solo agli investitori istituzionali, ma anche ai dipendenti di Poste e agli investitori retail: a tal proposito, Money.it aveva raccolto il parere di alcuni analisti, che si erano espressi sulla convenienza, da parte dei piccoli risparmiatori, ad acquistare o meno le azioni.

Giorgia Meloni su Poste Italiane: “BlackRock non c’entra nulla”

Su Poste Italiane, negli ultimi giorni, si è espressa anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, in occasione della replica alla Camera successiva al dibattito sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio UE dell’altro ieri, 15 ottobre, aveva rimarcato la necessità che l’azienda rimanesse in mani italiane.

Poste deve rimanere nelle mani degli italiani, non intendiamo svendere i gioielli di famiglia. Temo che non abbiate compreso o non conosciato la vicenda. BlackRock non c’entra assolutamente nulla, noi ragioniamo della cessione di una percentuale abbastanza minoritaria, dedicata esclusivamente ai retailer”.

Il nome del colosso americano del risparmio gestito era stato citato, di fatto, in alcune indiscrezioni stampa.

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