I risultati del sondaggio di Money.it: il 53% dei rispondenti si è detto contrario all’introduzione in Italia del premierato, la riforma voluta da Giorgia Meloni approvata in prima lettura al Senato.
Il premierato non piace ai lettori. Questo è il responso del sondaggio di Money.it lanciato dopo che la riforma, su cui Giorgia Meloni punta tantissimo, è stata approvata in prima lettura al Senato con il voto compatto di tutta la maggioranza mentre l’opposizione si è espressa in maniera contraria con un solo astenuto: per diventare legge però servirà un doppio passaggio in entrambe le Camere, ma un referendum costituzionale sembrerebbe essere inevitabile come avvenuto già nel 2016.
Come si può vedere dai risultati del sondaggio, che ricordiamo non ha un valore scientifico ma soltanto indicativo non essendo stato realizzato a campione, il 53% dei quasi 2.000 rispondenti si è detto contrario alla riforma del premierato in Italia.
Il tema così si è confermato essere sostanzialmente divisivo, con un eventuale referendum che potrebbe avere un esito molto incerto con la concreta possibilità che possa trasformarsi, come avvenuto con Matteo Renzi, in un voto pro o contro Giorgia Meloni.
Al momento infatti non è ancora possibile farsi un’idea chiara del premierato visto che non è nota quale sarà la legge elettorale che andrà ad accompagnare questa riforma. Di certo c’è l’elezione diretta del premier per un massimo di due mandati e la contestata “norma anti-ribaltoni”, anche se è contemplata la possibilità di dare vita a due governi differenti - a determinate condizioni - all’interno della stessa legislatura.
Altro tema di discussione è quello riguardante i poteri del presidente della Repubblica, che per l’opposizione verrebbero ridimensionati mentre la maggioranza ha ribadito che con la riforma del premierato non verrebbe sminuito il ruolo del Quirinale.
Anche se la strada della riforma del premierato è ancora lunga e molti sono gli aspetti da chiarire, questo sondaggio fa la spia di come un eventuale referendum potrebbe trasformarsi in un’autentica sfida all’ultimo voto.
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