Previsioni Eni 2023 tra forniture dall’Africa e nuove strategie

Claudia Cervi

10 Gennaio 2023 - 11:26

Eni punta alle forniture dall’Africa e alla decarbonizzazione. Tanti i temi caldi sul titolo di Piazza Affari. Ecco come investire con un certificato Equity Premium Autocallable di Banca Akros.

Previsioni Eni 2023 tra forniture dall’Africa e nuove strategie

Le previsioni di Eni sono positive a inizio 2023, con il titolo salito sopra la soglia critica dei 14 euro, in guadagno di oltre il 4% nell’ultima settimana. Sono tanti i temi caldi in grado di influenzare l’andamento del titolo: dalla possibilità di un rafforzamento dell’asse Sud-Nord verso l’Africa per le forniture energetiche in sostituzione delle importazioni di gas dalla Russia, al lancio di Eni Sustainable Mobility nell’ambito di una strategia di crescita di nuovi business sostenibili, fino al rinnovo della carica dell’amministratore delegato Claudio Descalzi, già al terzo mandato, in scadenza con l’assemblea di approvazione del bilancio 2022.

Eni opera nel continente africano dagli anni ’50 ed è grazie a questa stretta collaborazione che l’Italia è riuscita a sostituire i 20 miliardi di metri cubi di gas precedentemente importati dalla Russia. Per il 2023, Descalzi lascia intendere che la collaborazione con i Paesi africani in ambito energetico sarà rafforzata, dopo la sigla avvenuta nel 2022 dei contratti con l’Algeria, con l’Egitto, con il Congo e il Mozambico.

Ma la strategia di Eni è molto più vasta e abbraccia anche la transizione energetica con le sue business unit Plenitude e la nuova Eni Sustainable Mobility, dedicata al trasporto sostenibile (bio-raffinazione e biometano).

A destabilizzare il titolo potrebbe essere tuttavia lo spoils system sulle nomine delle grandi società di Stato, che interesserà anche Eni. L’attuale ad è già al terzo mandato e la prassi delle nomine pubbliche prevede un ricambio. Tuttavia indiscrezioni di stampa suggeriscono un suo rinnovo per non destabilizzare il colosso dell’energia in questa fase di crisi geopolitica ed energetica.

Prima di dare uno sguardo ai certificati a capitale condizionatamente protetto di Banca Akros costruiti su Eni, individuando i livelli di analisi tecnica da monitorare.

Previsioni su Eni

Eni si riaffaccia oltre i 14 euro prolungando la reazione avviata a metà dicembre da 12,80 circa. Una stabilizzazione al di sopra di quest’area permette di guardare a obiettivi in area 14,30 e più sopra fino a 14,60, massimi di giugno e novembre, sebbene sia possibile assistere anche a uno slancio più esteso fino a 14,85, top di marzo 2022. Nella direzione opposta, sotto 13,40 e alla violazione di 13,28 euro, la situazione si complicherebbe per il titolo che potrebbe mettere nel mirino i supporti di metà dicembre a 12,79 euro. La struttura di breve termine risulterebbe così indebolita e le vendite potrebbero proseguire fino a 12,50-12,60 euro.

In uno scenario in cui l’investitore ritiene che il sottostante possa muoversi senza una direzione precisa, il certificato Equity Premium Autocallable di Banca Akros su Eni (Isin IT0005521882) permette di ottenere un duplice vantaggio:

  • sfruttare l’eventuale lateralità del mercato grazie a una protezione condizionata del capitale, ossia vincolata al rispetto di un limite massimo di perdita del sottostante, che nel caso in esame è pari a 10,5675 euro (75% dello strike iniziale);
  • incassare un premio mensile dell’1,15%, condizionato al verificarsi di alcune condizioni e con effetto memoria.

Vediamo ora tutte le caratteristiche di questo strumento targato Banca Akros e quotato sul segmento Cert-X di EuroTlx a partire dal 6 dicembre 2022.

Come funziona il certificato Equity Premium Autocallable su Eni

Il Certificato Equity Premium Autocallable di Banca Akros su Eni (Isin (IT0005521882) consente di ricevere il pagamento di una cedola mensile di 1,15 euro con effetto memoria se il valore del sottostante alle date di valutazione intermedie è pari o superiore al Livello Soglia Cedola pari a 10,5675 Euro, offrendo un rendimento potenziale del 33,19% (o del 17,83% annualizzato).

A partire dal 30 maggio 2023 se il valore di Eni è pari o superiore a 14,09 euro, il certificato scade anticipatamente e l’investitore riceve il valore nominale (100 euro) maggiorato del premio di 1,15 euro e degli eventuali premi precedentemente non corrisposti.

La barriera si posiziona a circa il 24,6% permettendo di guadagnare dai movimenti laterali del mercato. Il certificato garantisce, a scadenza, la restituzione del capitale investito anche a fronte di variazioni negative del titolo sottostante fino al raggiungimento di quota 10,5675 euro.

A scadenza sono due i possibili scenari:

  • Se l’azione Eni alla data di rilevazione finale (29 novembre 2024) quota ad un livello uguale o superiore al Livello Barriera (pari a 10,5675) il Certificato rimborsa interamente il valore nominale, l’ultimo premio pari a 1,15 euro e i premi eventualmente non corrisposti con effetto memoria;
  • se invece il valore di Eni è inferiore al Livello Barriera, l’investimento comporta una perdita equivalente a quella del sottostante.

Riassumiamo di seguito gli elementi chiave del certificato:

Sottostante Eni
Isin IT0005521882
Valore nominale 100 euro
Strike iniziale 14,09 euro
Livello Barriera 10,5675 euro (75% del valore iniziale)
Data di Emissione 6 dicembre 2022
Data di valutazione rimborso anticipato dal 30/05/2023 al 30/10/2024 con cadenza mensile
Data di valutazione finale 29 novembre 2024
Scadenza 6 dicembre 2024
Cedola mensile 1,15% con effetto memoria dal 5/01/2023 al 6/12/2024 salvo rimborso anticipato

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