Prezzo del petrolio scosso dalla paura recessione (non dal Medio Oriente)

Violetta Silvestri

05/08/2024

Il prezzo del petrolio scende in una giornata nera per gli asset di rischio: cosa succede al greggio e cosa c’entra il rischio recessione con il suo repentino calo?

Prezzo del petrolio scosso dalla paura recessione (non dal Medio Oriente)

Il panico dei mercati colpisce anche il prezzo del petrolio, in evidente calo nella seduta del 5 agosto.

Mentre si scrive il Brent scambia a poco più di 75 dollari al barile, con un calo dell’1,34% e i futures sul WTI viaggiano sui 72 dollari al barile, a -1,50%.

Il greggio sta ampliando le perdite in una sessione volatile, sulla scia di una svendita del mercato azionario innescata dai timori di una recessione negli Stati Uniti, sebbene i cali siano stati attenuati dai timori che il diffondersi del conflitto in Medio Oriente possa colpire le forniture di petrolio.

Tuttavia, il mercato si sta anche preparando a un possibile attacco da parte dell’Iran e delle milizie regionali contro Israele in rappresaglia per gli assassinii di funzionari di Hezbollah e Hamas. Gli Stati Uniti hanno inviato rinforzi difensivi nella regione.

Il prezzo del petrolio travolto dai timori sulla crescita

Nell’assurda giornata nera dei mercati, lunedì 5 agosto anche il prezzo del petrolio si lascia trascinare in profondo rosso.

L’allarme recessione negli Stati Uniti, alimentati dal debole rapporto sulle buste paga di luglio pubblicato venerdì, “non fanno che aumentare i timori sulla domanda cinese, che persistono da tempo sul mercato del petrolio”, hanno affermato in una nota gli analisti di ING guidati da Warren Patterson.

Arne Lohmann Rasmussen, responsabile della ricerca presso A/S Global Risk Management ha sottolineato che il tema centrale per il mercato petrolifero è la paura che l’economia americana stia rallentando seriamente e potrebbe persino dirigersi verso una recessione.

Anche il crollo dei consumi di gasolio in Cina, il principale fattore di crescita della domanda di petrolio al mondo, sta pesando sul petrolio.

La materia prima è stata anche messa sotto pressione dalla decisione del gruppo di produttori OPEC+ di attenersi al piano di eliminazione graduale dei tagli volontari alla produzione a partire da ottobre, il che significa che le forniture aumenteranno più avanti nel corso dell’anno, affermano gli analisti.

Secondo un sondaggio Reuters condotto venerdì, la produzione di petrolio del cartello è aumentata a luglio, nonostante i tagli alla produzione apportati dal gruppo.

Le perdite del prezzo di petrolio sono state comunque limitate dai rischi geopolitici in Medio Oriente. I combattimenti a Gaza sono continuati domenica, un giorno dopo un infruttuoso round di colloqui di cessate il fuoco al Cairo.

Israele e gli Stati Uniti si stanno preparando a una grave escalation nella regione dopo che l’Iran e i suoi alleati Hamas e Hezbollah hanno promesso di vendicarsi di Israele per l’uccisione del leader di Hamas e di un alto comandante militare di Hezbollah la scorsa settimana.

“Il rischio di una guerra regionale più ampia, anche se ritengo ancora esiguo, non può essere ignorato”, ha affermato Tony Sycamore, analista di mercato di IG con sede a Sydney.

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