Prezzo del petrolio e coronavirus: cosa accadrà nei prossimi mesi? Le previsioni dell’esperto
Il prezzo del petrolio e il coronavirus più legati che mai.
Le preoccupazioni relative alla domanda hanno ripetutamente condizionato l’andamento delle quotazioni, che hanno cancellato tutti i guadagni messi a segno dalla fine dell’estate in poi.
Numerosi esperti si sono interrogati sul prossimo andamento del prezzo del petrolio, soprattutto alla luce delle ultime notizie riguardanti il temuto coronavirus. Tra le ultime previsioni come non annoverare quelle di Vitol Group riportate da Bloomberg, secondo cui le cose potrebbero persino peggiorare prima di migliorare.
Prezzo del petrolio e coronavirus: cosa sta per accadere?
Secondo Russell Hardy, CEO di Vitol, multinazionale operante nel settore materie prime, il mercato del greggio recupererà terreno, ma prima dovrà affrontare gli effetti dell’epidemia.
Nel primo trimestre dell’anno, la domanda è diminuita di ben 200 milioni di barili, con la Cina che ha perso circa 4 milioni di barili al giorno a causa del coronavirus. Quest’ultimo, d’altronde, ha avuto un impatto dirompente sull’attività economica per cui il prezzo del petrolio dovrà prima finire di scontare le conseguenze del caso.
Soltanto in seguito le quotazioni riusciranno a invertire la rotta e magari a ridurre le perdite messe a segno negli ultimi mesi.
Stando agli ultimi dati dell’IEA, nel 1° trimestre del 2020 si assisterà al primo crollo della domanda dell’ultimo decennio. Nell’intero anno invece il coronavirus taglierà i consumi globali del 30% a 825.000 barili al giorno, livelli osservati l’ultima volta nel 2011.
Cosa aiuterà le quotazioni?
Ancora secondo le previsioni dell’esperto, diversi ordini di motivi riusciranno a sostenere le quotazioni una volta svanito l’effetto del coronavirus. Tra questi come non annoverare:
- la minore offerta libica e venezuelana
- l’ipotesi di nuovi tagli da parte dell’OPEC
Quando i timori riguardanti l’epidemia scemeranno, il mercato tornerà a concentrarsi sulle problematiche geopolitiche e sugli sforzi dei produttori (che si incontreranno a Vienna il 5 e il 6 marzo).
“Tutti questi fattori aiuteranno a bilanciare la perdita di 200 milioni, cosa che lascerà il mercato in una posizione migliore nella seconda metà dell’anno,”
ha dichiarato il CEO a Bloomberg.
Il prezzo del petrolio, secondo le previsioni dell’esperto, riuscirà a riportarsi tra i $60 e i $70 nei prossimi mesi. Prima bisognerà però superare gli ostacoli creati dal coronavirus.
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