Il prezzo del petrolio aumenta ma solo di poco e rimane sulla strada di un calo settimanale. Sono diversi i fattori che stanno influenzando il greggio, dalla domanda cinese al price cap: cosa succede?
Prezzi del petrolio in cauto aumento: con poco più di 78 dollari al barile per la quotazione WTI e 85,6 dollari al barile del future Brent, il greggio tenta un recupero debole stamane.
L’oro nero sta andando incontro a una terza perdita settimanale, con l’Unione Europea che ha ponderato un prezzo massimo superiore alle attese sul greggio russo e con crescenti preoccupazioni per il rallentamento cinese e mondiale che minaccia le prospettive della domanda.
Entrambi i contratti sono diretti verso un ribasso di circa il 2% nella settimana. Il prezzo del petrolio è assediato da diversi fattori avversi e incerti.
Petrolio sotto pressione: i motivi della debolezza
I cauti rialzi di oggi, 25 novembre, del greggio non nascondono tutti i fattori di debolezza della materia prima.
Il greggio è diminuito questo mese, ribaltando i guadagni realizzati in ottobre dopo che l’Opec+ ha concordato di ridurre la produzione.
I segnali di sfida sulla domanda si stanno accumulando. In Cina, il più grande importatore di petrolio al mondo, questa settimana le infezioni Covid quotidiane hanno raggiunto un record, spingendo i funzionari a intensificare le chiusure e le misure restrittive.
L’Institute of International Finance, nel frattempo, prevede che l’economia mondiale sarà debole il prossimo anno come lo era nel 2009 dopo la crisi finanziaria, mentre il conflitto in Ucraina si trascina senza certezza su una possibile tregua.
“Il greggio è stato alle prese con fattori ribassisti nelle scorse sessioni tra i timori di recessione e l’aumento dei casi di Covid in Cina”, ha affermato Ravindra Rao, responsabile della ricerca sulle materie prime presso Kotak Securities Ltd. a Mumbai. “Il prezzo massimo del petrolio russo tra $65 e $70 non avrà un grande impatto, poiché è già scambiato a quei livelli”, ha aggiunto.
I diplomatici del G7 e dell’Unione Europea hanno discusso su possibili limiti di prezzo al greggio di Mosca, con l’obiettivo di limitare le entrate di Putin senza perturbare i mercati petroliferi globali.
“Il mercato considera (i massimali di prezzo) troppo alti, il che riduce il rischio di ritorsioni di Mosca”, hanno detto gli analisti di ANZ Research in una nota ai clienti. Il presidente russo ha affermato che Mosca non fornirà petrolio e gas ai Paesi aderenti al tetto massimo.
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