Il prezzo del petrolio non si ferma, fin dove arriverà?

Violetta Silvestri

11 Ottobre 2021 - 10:03

Il petrolio continua la sua corsa, toccando nuovi massimi pluriennali: il greggio WTI ha superato gli 80 al barile per la prima volta dal 2014. Fin dove arriveranno le quotazioni dell’oro nero?

Il prezzo del petrolio non si ferma, fin dove arriverà?

Prezzo del petrolio irrefrenabile in questo inizio di settimana: il greggio ha superato gli 80 dollari al barile mentre la crisi energetica globale ha scosso un mercato in cui l’OPEC+ ha ripristinato la produzione, ma a un ritmo modesto.

Alle ore 9.20 circa di lnedì 11 ottobre, le quotazioni WTI e Brent segnano entrambe un rialzo degno di nota, scambiando rispettivamente a $81 al barile (+2,08%) e a $83,81 (+1,72%).

I futures del greggio sono in corsa da giorni, supportati dalla crisi energetica in Europa e in altre parti del mondo, Cina in primis. I prezzi di combustibili come carbone e gas naturale stanno aumentando vertiginosamente in UE e in Asia, mentre le scorte sono in esaurimento poco prima dell’inverno dell’emisfero settentrionale, spingendo gli Stati verso prodotti petroliferi quali diesel e cherosene.

In questo scenario di incertezza nel settore energetico, cosa aspettarsi sui prezzi del petrolio?

Il petrolio vola nel pieno della crisi del gas

I prezzi del petrolio sono in forte aumento, estendendo i guadagni plurisettimanali.

La crisi energetica che attanaglia le principali economie non mostra alcun segno di allentamento, mentre la ripresa dell’attività economica è ostacolata ancora dai problemi delle catene di approvvigionamento.

Il benchmark del greggio americano è balzato di quasi il 30% da metà agosto con l’intensificarsi della crisi energetica. In una settimana, il future WTI è passato da $79,32 al barile a $81,09, evidenziando un incremento del 2,23%. In un solo mese, il rally è stato del 15,86%.

Stessa direzione del petrolio Brent, che da una settimana scambia sulla soglia (e anche oltre) degli $80 al barile.

Come riporta Bloomberg, Saudi Aramco stima che la carenza di gas abbia già aumentato la domanda di petrolio di circa 500.000 barili al giorno, mentre Goldman Sachs Group vede i consumi ancora più in crescita.

Le preoccupazioni sono state ulteriormente aggravate dopo che il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha dichiarato di non avere piani al momento per sfruttare le riserve petrolifere della nazione.

A rendere il petrolio attraente è l’attuale crisi legata a gas e carbone. In India, alcuni Stati stanno sperimentando blackout elettrici a causa della carenza di carbone, mentre in Cina il governo ha ordinato ai minatori di aumentarne la produzione. L’Europa, intanto, è sempre più in balia della mancanza di gas e delle decisioni della Russia.

Dinanzi alla scarsità di gas e carbone, sempre più richiesti, i future di riferimento hanno toccato soglie massime, facendo virare verso i prodotti petroliferi.

Greggio in corsa, cosa aspettarsi? Focus su crescita e Iran

Se alcuni analisti vedono il raggiungimento dei $100 al barile per il greggio, alcuni timori sulla crescita globale potrebbero rivedere le stime sul greggio.

C’è la possibilità che i segnali di rallentamento della ripresa globale allevino parte della pressione della domanda sul greggio.

Goldman Sachs ha tagliato le sue previsioni 2021 e 2022 per l’espansione degli Stati Uniti, accusando una ripresa ritardata della spesa dei consumatori. La banca ha affermato in una nota che ora vede una crescita del 4% l’anno prossimo, in calo rispetto a una precedente stima del 4,4%. Le crisi energetiche in Cina e India potrebbero portare a un rallentamento anche in Asia.

Intanto, si riaccendono i riflettori sull’Iran. La Repubblica Islamica ha dichiarato nel fine settimana che intende offrire condensato di petrolio e gas a “qualsiasi investitore” in cambio di beni o investimenti di capitale nel settore energetico colpito dalle sanzioni.

Intanto, le discussioni per ottenere un accordo internazionale sul suo programma nucleare sono in stallo. Le prossime settimane saranno decisive per il programma nucleare iraniano, ha affermato la cancelliera tedesca Angela Merkel, invitando Teheran a tornare al tavolo dei negoziati.

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