Prezzo del petrolio, quanto vale l’effetto taglio tassi Fed?

Violetta Silvestri

26 Febbraio 2024 - 10:58

Le aspettative sui tagli dei tassi Fed stanno influenzando anche il prezzo del petrolio. Quanto impattano le aspettative di mercato sulla politica della Federal Reserve sul greggio?

Prezzo del petrolio, quanto vale l’effetto taglio tassi Fed?

Prezzo del petrolio e aspettative sul taglio dei tassi Usa: quale legame?

Le quotazioni Brent e WTI sono in calo negli scambi di lunedì 26 febbraio, estendendo le perdite della sessione precedente. Il dollaro è salito sulla scia delle opinioni del mercato secondo cui un’inflazione superiore alle attese potrebbe ritardare la diminuzione del costo del denaro Usa. I tassi elevati stanno frenando la crescita della domanda globale di carburante.

Le previsioni sulla politica monetaria della Fed stanno quindi influenzando anche il greggio. La materia prima oscilla tra gli scenari incerti del Medio Oriente e la prospettiva di tagli ai tassi che cambia in base ai dati macro Usa. Il prezzo del petrolio, quindi, resta sensibilmente legato alle decisioni della Federal Reserve.

Prezzo del greggio in calo, cosa c’entra la politica dei tassi Fed?

Alle ore 10.45 circa di lunedì 26 febbraio, i futures sul Brent scambiano a 80,33 dollari al barile con un calo dello 0,58%. I contratti WTI sono scesi dello 0,63% a 76,00 dollari al barile.

I prezzi del petrolio sono diminuiti, con il dollaro che si è rafforzato a causa delle preoccupazioni che l’inflazione persistentemente elevata negli Stati Uniti potrebbe rinviare i tagli previsti dei tassi di interesse statunitensi. Questa dinamica al ribasso dei prezzi si aggiunge alla flessione della settimana precedente, guidata dalla probabilità di ritardi nei tagli dei tassi negli Stati Uniti.

“La propensione al rischio sembra essere in arretramento dopo il rally del mercato guidato da Nvidia la scorsa settimana, mentre le aspettative di tassi più alti per un periodo più lungo hanno sollevato il dollaro americano, esercitando pressioni sui prezzi delle materie prime”, ha detto l’analista indipendente Tina Teng con sede ad Auckland.

L’apprezzamento del biglietto verde, che rende il petrolio più costoso per i detentori di valute diverse dal dollaro, e un mix di tensioni geopolitiche e previsioni fluttuanti della domanda, in particolare da parte della Cina, influenzano il mercato della materia prima.

I prezzi del petrolio sono stati scambiati tra i 70 e i 90 dollari al barile da novembre, poiché l’aumento dell’offerta negli Stati Uniti e le preoccupazioni per la debolezza della domanda in Cina hanno compensato i tagli all’offerta dell’OPEC+ nonostante due guerre in corso.

In un contesto in cui il rischio di interruzione dei flussi a causa del conflitto in Medio Oriente e nel Mar Rosso non sta impattando quanto ci si aspettasse, il fattore Fed e la politica sui tassi possono indirizzare al rialzo o al ribasso il prezzo del petrolio con maggiore forza.

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