Prezzo petrolio: rally o tonfo? Tutto dipenderà da Cina e Fed

Violetta Silvestri

18 Aprile 2023 - 12:22

Il prezzo del petrolio oscilla e cerca una direzione: ci sarà il rally o un crollo delle quotazioni? La crescita della Cina e le prossime mosse Fed saranno cruciali. Cosa può accadere.

Prezzo petrolio: rally o tonfo? Tutto dipenderà da Cina e Fed

Prezzo del petrolio: la spinta dal Pil Cina non c’è e il greggio resta cauto nelle quotazioni WTI e Brent del 18 aprile.

L’oro nero è sempre più in balia dei driver di economia internazionale, con i venti di recessione che soffiano dagli Usa, osservati speciali con i rialzi dei tassi Fed probabilmente non ancora finiti e con i messaggi poco chiari dalla Cina.

Il dragone è il principale motore mondiale della domanda di greggio e dalla sua crescita dipende fortemente il futuro del settore oil e, quindi, l’andamento dei prezzi.

Dopo un iniziale rafforzamento sui dati del Pil a +4,5% del primo trimestre in Cina, le quotazioni WTI e Brent hanno perso slancio. La prima è scesa da 81,26 dollari al barile prima dell’apertura delle Borse europee all’attuale livello di 80,61 dollari al barile. Il Brent è passato da 85,26 dollari al barile agli attuali 84,55 dollari al barile.

Il prezzo del petrolio può essere scosso, in rialzo o in ribasso, da Cina e Fed: i motivi.

Prezzo petrolio: il rally non c’è, quale impatto dalla Cina?

Il petrolio sta calando, poiché i dati economici cinesi ottimistici non sono riusciti a distogliere l’attenzione da un possibile aumento dei tassi di interesse statunitensi e dalla più ampia preoccupazione per le prospettive di crescita.

All’inizio della sessione, il greggio aveva trovato supporto dai risultati sull’economia del dragone, cresciuta più velocemente del previsto del 4,5% nel primo trimestre.

“Per come stanno le cose....c’è sollievo per coloro che scommettono su un aumento dei prezzi del petrolio, ha affermato Stephen Brennock del broker petrolifero PVM.

L’economia cinese è cresciuta in effetti a un ritmo più veloce di quanto ci si aspettasse, mentre la domanda di petrolio e la lavorazione del greggio sono aumentate a marzo. Tuttavia, ci sono ancora ombre sulla piena ripresa della potenza asiatica, soprattutto nell’ambito degli investimenti e del mercato immobiliare.

In generale, il buon andamento della Cina ha mantenuto un certo ottimismo sui prezzi del petrolio.

“Il quadro dei consumi più solido sta fornendo una maggiore convinzione che la ripresa in Cina possa fornire un cuscinetto per la domanda di petrolio tra i timori di recessione globale”, ha affermato Yeap Jun Rong, stratega di mercato per IG Asia Pte.

Molti osservatori del mercato scommettono che il rimbalzo del dragone dai restrittivi limiti Covid sosterrà ulteriori aumenti dei prezzi nel corso dell’anno.

Le incertezze, però, non mancano. Il greggio, infatti, è ora in lieve calo e l’effetto Pil cinese non sembra essere stato davvero consistente sul mercato energetico traballante.

Tassi Fed e recessione: il greggio può crollare?

Il sentiment non è del tutto positivo quando si analizza il futuro del prezzo del petrolio.

I verbali del FOMC recentemente pubblicati hanno suggerito che è probabile che una lieve recessione colpisca la potenza Usa entro la fine dell’anno. L’aumento del costo dei prestiti e la crisi bancaria potrebbero inoltre essere i principali catalizzatori del rallentamento economico.

Gli investitori sono ormai quasi convinti che un aumento dei tassi di interesse a maggio da parte della Federal Reserve statunitense ci sarà e non si concretizzerà la pausa dei rialzi come prima ipotizzato. Questa mossa può smorzare le speranze di una piena ripresa economica.

Di conseguenza, il prezzo del petrolio è visto oscillare al ribasso con probabilità maggiori di un rallentamento della domanda Usa.

“Il passo successivo [per il greggio] potrebbe dipendere dalla crescita globale e dalla capacità dell’economia di superare la recente tempesta, in particolare negli Stati Uniti, dove un credito più stretto potrebbe pesare in modo significativo sulla crescita per il resto dell’anno”, ha dichiarato Craig Erlam dell’agenzia di intermediazione OANDA, riferendosi alle prospettive del prezzo dell’oro nero.

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