Petrolio in rimonta dopo la sorpresa dall’Arabia Saudita

Violetta Silvestri

6 Gennaio 2021 - 12:29

Prezzo del petrolio in rialzo dopo la decisione OPEC+ e, soprattutto, il colpo di scena dall’Arabia saudita sull’offerta di greggio. Cosa è successo?

Petrolio in rimonta dopo la sorpresa dall’Arabia Saudita

Il prezzo del petrolio torna in positivo e a sorpresa.

L’Arabia Saudita, infatti, ha letteralmente scioccato gli investitori con la decisione di tagliare la produzione di greggio a febbraio e marzo a margine di un accordo OPEC+ sulle prossime forniture.

L’ottimismo sulla contrazione dell’offerta globale ha dato slancio al mercato petrolifero, spingendo i future del greggio di riferimento ai livelli più alti da mesi.

Le quotazioni Brent e WTI sono al rialzo oltre la soglia dei 50 dollari al barile. Cosa significa la mossa saudita per il prezzo del petrolio?

L’Arabia Saudita spinge in alto il petrolio

Prezzo del petrolio in gran rimonta oggi, 6 gennaio, dopo l’esito della riunione OPEC+, conclusa all’insegna di un vero colpo di scena saudita.

I future WTI sono in rialzo dello 0,60% a 50,23 dollari al barile e il greggio Brent è scambiato a 54,15 dollari al barile registrando un +1,04% al momento in cui si scrive.

Il vertice era iniziato il lunedì 4 in un clima di tensione che aveva indebolito le quotazioni, con Russia e Arabia Saudita in posizioni avverse su come programmare le prossime forniture di greggio.

La svolta, però, si è avuta grazie ai sauditi e alla loro decisione di tagliare la produzione nazionale dell’oro nero per i mesi di febbraio e marzo.

Nel dettaglio, il cartello dei produttori ha raggiunto un accordo dopo la mossa dei sauditi, che si impegneranno a diminuire di un ulteriore milione di barili al giorno la produzione di greggio a febbraio e marzo.

La decisione dell’Arabia Saudita, leader de facto dell’organizzazione, ha spianato la strada ad altri produttori per mantenere forniture stabili e a Russia e Kazakistan per aumentare la produzione di un totale di 75.000 barili al giorno sia a febbraio che a marzo.

La promessa del regno, che il vice primo ministro russo ha definito un “regalo di Capodanno” per il mercato petrolifero, arriva nel mezzo di una recrudescenza della pandemia. La Germania ha esteso il blocco, il Giappone ha segnalato un numero record di casi giornalieri e Dalian in Cina ha chiesto alle persone più vulnerabili al Covid-19 di lasciare la città.

L’OPEC+ si trova ad affrontare una prospettiva complessa della domanda mentre decide come andare avanti con il suo piano di produzione mese per mese.

Goldman Sachs ha affermato che la mossa saudita probabilmente riflette le aspettative di un ulteriore indebolimento della domanda di petrolio.

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