Non tutti gli oneri danno diritto a una detrazione o una deduzione, ci sono spese sostenute che per un autonomo sono deducibili e per una persona fisica no. Vediamo le differenze.
Nella dichiarazione dei redditi non tutte le spese sono detraibili e deducibili. Così come cambia la detrazione e deduzione degli oneri tra persone fisiche e lavoratori autonomi/imprese, così anche l’elenco delle spese non detraibili e non deducibili per un pensionato o un lavoratore dipendente e per un impresa, un professionista e un autonomo.
In Italia l’elenco delle spese deducibili e detraibili è ben delineato e non sempre un onere pesante può essere scalato per ridurre l’Irpef. Ci sono, poi, delle voci di spesa che per un lavoratore autonomo rappresentano uno sconto e per un lavoratore dipendente o pensionato no, ma in questo caso la motivazione va ricercata nel costo «del lavoro».
Per evitare errori e sanzioni è bene capire qual è la differenza tra ciò che è possibile portare in detrazione e ciò che invece rimane interamente a carico del contribuente. Vediamo cosa sono cosa si intende con detraibile e deducibile e, poi, scopriamo quali spese non possono essere portate in detrazione e in deduzione.
Spese deducibili e detraibili
Sia la spese detraibili che quelle deducibili hanno come conseguenza una riduzione dell’imposta da versare. Mentre le spese deducibili, però, vanno a ridurre il reddito imponibile su cui si calcola l’imposta (le spese in questione vengono sottratte dal reddito complessivo prima di determinare l’imposta da versare), le spese detraibili si vanno a sottrarre direttamente dall’imposta dovuta una volta calcolata e la riducono.
Esempi di spese deducibili sono i contributi previdenziali obbligatori, le spese sostenute per versare l’assegno di mantenimento all’ex coniuge, le erogazioni liberali a favore di istituti religiosi. Esempi di spese detraibili sono quelle sanitarie, quelle per l’istruzione dei figli, le spese funebri, gli interessi passivi del mutuo, solo per citarne alcune.
Spese che non sono detraibili per le persone fisiche
In linea generale risulta indetraibile tutto quello che non rientra nell’elenco delle spese detraibili. La spesa alimentare, ad esempio, o le spese di abbigliamento, non rientrano tra le spese detraibili così come non ci rientrano le vacanze, i pranzi al ristorante o le spese sostenute per la pulizia della casa o l’igiene personale.
Un’altra spesa indetraibile per le persone fisiche, anche se in alcuni casi l’onere è importante, è quella legata alle spese legali: non si può portare in detrazione la parcella dell’avvocato (quella del notaio, invece, può essere detratta fino a un determinato limite ma solo per quel che riguarda l’acquisto della prima casa).
Non sono detraibili costi importanti come le bollette per l’utenza domestica, le spese condominiali e quelle di rappresentanza.
Quello che va sottolineato, però, è che anche nell’ambito delle spese detraibili (o deducibili) non tutte le spese possono essere portate in detrazione.
Detrazioni 730/2025: l’elenco completo delle spese che si possono scaricare
Spese sanitarie indetraibili
Le spese sanitarie non rientrano tutte tra quelle detraibili. Ad esempio se si sostengono delle spese sanitarie all’estero che non rispettano i requisiti richiesti dalla normativa italiana, non sarà possibile portarle in detrazione.
Allo stesso modo non rientrano tra le spese detraibili quelle di trattamenti estetici che non sono legati a una patologia e non considerati necessari da punto di vista medico.
Non sono detraibili, inoltre, i parafarmaci, gli integratori alimentari, corsi sportivi frequentati anche per motivi legati a patologie.
Spese di istruzione
Le spese di istruzione che si sostengono per i figli possono essere portate in detrazione dalla dichiarazione dei redditi. La normativa però, prevede un tetto ben preciso che è fissato in 800 euro di spesa massima detraibile per ogni figlio studente (che per il 2025 è stata innalzata a 1.000 euro, ma gli effetti si vedranno nella dichiarazione dei redditi 2026): tutte le spese che, per ogni figlio, eccedono gli 800 euro non possono essere portate in detrazione.
Da tenere presente che non rientrano tra le spese da portare in detrazione quelle sostenute per:
- acquistare libri di testo e cancelleria;
- acquistare divise o abbigliamento sportivo richiesto dalla scuola.
Le altre spese che non possono essere portate in detrazione
Per le persone fisiche alcune detrazioni prevedono un tetto massimo e risultano indetraibili tutte quelle che superano questo importo limite. Gli importi limite sono fissati in:
- 1.500 euro per le spese funebri (limite riferito a ogni funerale di cui si sostengono le spese(;
- 4.000 euro per gli interessi passivi del mutuo;
- 250 euro per le spese sportive di ogni figlio a carico;
- 250 euro per le spese per abbonamenti di trasporti pubblici (spesa totale per tutti i componenti del nucleo);
- 1.549,37 annui di deducibilità massima per i contributi versati per colf e badanti solo per la parte a carico del datore di lavoro;
- 2.100 euro per le spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale di persone non autosufficienti.
Non sono, inoltre, detraibili le donazioni fatte a parenti e amici, le spese legali, le bollette delle utenze domestiche, le spese condominiali ordinarie (come ad esempio la pulizia delle scale), l’assicurazione dell’auto obbligatoria, il bollo auto, l’acquisto dell’auto (tranne che per i disabili per i quali è prevista apposita detrazione al riguardo). Non sono detraibili le spese sportive sostenute per figli che hanno superato i 18 anni o per se stessi e altri familiari maggiorenni. Ovviamente non è possibile portare un elenco esaustivo di tutte le spese indetraibili e vale il principio che tutto ciò che non è compreso nell’elenco delle spese detraibili non rientra nel beneficio fiscale.
La spese non detraibili e non deducibili per il lavoratore autonomo
In linea generale i limiti alla detraibilità e alla deducibilità che valgono per dipendenti e pensionati sono validi anche per il lavoratore autonomo.
Il lavoratore autonomo e l’impresa, però, possono portare in detrazione e deduzione anche spese che per le persone fisiche sono indetraibili, a patto che siano inerenti con l’attività svolta e che sia supportata da adeguata documentazione.
Ed ecco, quindi, che professionisti e autonomi possono portare in detrazione (oltre a quelle già previste per spese sanitarie, istruzione, funebri, ecc…) anche le spese per la telefonia mobile e fissa all’80%, per gli autoveicoli (se strumentali all’attività), per i beni strumentali (se di costo superiore a 516,46 euro non si applica il principio di cassa, ma il beneficio è ripartito in più anni), per le bollette delle utenze domestiche se la casa è utilizzata a uso promiscuo, per le spese legali (ma solo per sentenza passate in giudicato).
Il professionista può portare in detrazione anche viaggi, pranzi e cene come spese di rappresentanza, ma non può portare in detrazione o deduzione le spese personali: il pranzo fuori con la famiglia, la vacanza o il viaggio in treno o aereo non legato alla propria attività.
Il beneficio fiscale per autonomi, professionisti o imprese è legato all’attività svolta e tutto ciò che è collegato all’attività svolta.
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