Quali tasse si pagano sulla casa disabitata?

Patrizia Del Pidio

5 Dicembre 2024 - 15:09

Per chi ha case sfitte che tasse si pagano? Dall’Irpef all’Imu, vediamo quali sono le imposte e le tasse dovute per la casa non utilizzata dai proprietari.

Quali tasse si pagano sulla casa disabitata?

Quali tasse si pagano su una casa disabitata? Molto spesso i proprietari di immobili si trovano a dover gestire case vuote, lasciate a disposizione per le esigenze dei familiari o per le vacanze, oppure in attesa di un contratto di locazione o della vendita. Che tasse sono dovute su questi immobili non utilizzati e cosa cambia in base all’ubicazione delle case (se all’interno del territorio comunale in cui si ha la residenza o se in altro Comune)?

Soprattutto per chi non vuole vendere i beni immobiliari e al tempo stesso non vuol metterli a reddito per paura che gli inquilini non versino i canoni di locazione dovuta, quanto pesa il possesso di case che rimangono vuote per la maggior parte dell’anno?

Gestire un immobile dal punto di vista fiscale comporta sempre una spesa, ma quali sono gli oneri che gravano su un immobile non utilizzato dal proprietario e non concesso in affitto? Le tasse, le imposte e i balzelli che pesano sulle case, soprattutto quelle che non sono l’abitazione principale, sono molteplici: Imu, Tari, Irpef, canone Rai, solo per citarne alcune.

Facciamo un focus su quelli che sono i tributi dovuti anche sulla casa disabitata e vediamo quando, invece, è possibile fruire di un’esenzione.

Casa disabitata, inutilizzabile e inagibile: le distinzioni?

Iniziamo con una classificazione della casa disabitata. Quando è considerata tale? La casa è disabitata quando per la maggior parte dell’anno non è utilizzata dal proprietario e dal suo nucleo familiare, magari perché si tratta di una casa vacanza o di un appartamento lasciato vuoto in attesa che possa servire a un figlio che si sposa, ad esempio.

Va fatta una distinzione tra la casa disabitata e quella inutilizzabile: la casa viene considerata inutilizzabile quando è priva di arredi e priva delle forniture essenziali (luce, acqua e gas) senza le quali è definita anche inabitabile.

Ultima distinzione va fatta per le case inagibili, ovvero quelle che presentano degrado fisico, strutturale o funzionale che, senza interventi di manutenzione non può essere superato. Si tratta di fabbricati diroccati, fatiscenti e pericolanti che non possono essere utilizzati visto che rappresenterebbero anche un pericolo per chi ci vive dentro. Fatta questa doverosa premessa, che ci aiuterà a capire quando si ha diritto a un’esenzione piuttosto che a un’altra, vediamo le tasse che si devono pagare sulla casa vuota.

Quali tasse si pagano sulle case disabitate?

Si versa l’Imu sulla casa disabitata?

L’Imu è l’imposta che grava sui proprietari degli immobili. Nel caso dell’Imu gli immobili disabitati, ovvero quelli non utilizzati anche se potrebbero esserlo, l’Imu si paga come seconda casa. L’imposta si versa a prescindere dell’occupazione della casa stessa anche se in alcuni casi sono previste delle agevolazioni.

Se la casa disabitata è considerata anche inagibile si ha diritto a uno sconto sull’Imu, ma l’imposta va versata lo stesso, anche se in misura ridotta. Se, invece, l’immobile è agibile, ma si è scelto di mantenerlo non occupato, l’imposta è dovuta per intero. Ci sono casi in cui, però, i Comuni concedono delle riduzioni sull’Imu per le case abitate solo una parte dell’anno: a tal proposito è bene sempre consultare le delibere comunali.

Tari sulla casa disabitata, si paga?

La Tari, la tassa sui rifiuti, si paga anche sulla casa che non viene utilizzata. L’unico modo per non versare la tasse è dimostrare che la casa non sia utilizzata e questo può avvenire quando si presentano due circostanze precise: l’immobile deve essere privo di arredo e non deve avere forniture di acqua, luce e gas.

In questo modo, provando la cosa con apposita documentazione, si può avere l’esenzione totale dal pagamento. Se la casa, però è disabitata ma utilizzabile, la Tari va pagata in misura piena. Anche in questo caso sono previste da diversi Comuni riduzioni della tassa per le case vacanza e per quelle utilizzate solo in alcuni periodi dell’anno perchè, ovviamente, i non residenti producono sicuramente meno rifiuti dei residenti.

Si paga il canone Rai sulla casa disabitata?

La risposta a questa domanda è sicuramente no, anche se nell’immobile è presenta un apparecchio televisivo, a patto che il proprietario riesca a dimostrare di pagare il canone nell’abitazione principale.

Il canone Rai si paga solo sulla casa in cui il contribuente vive e ha la residenza, mentre non è dovuto per le seconde case.

Può capitare, però, che intestatario della fornitura elettrica sia il coniuge che non ce l’ha intestata nell’abitazione principale: in questo caso è necessario presentare un’auto dichiarazione per comunicare che già un altro componente del nucleo familiare paga il canone Rai.

Si paga l’Irpef sulla casa disabitata?

Sulla rendita catastale della casa disabitata si paga l’Irpef? Solitamente si è portati a pensare che gli immobili siano esenti da tassazione Irpef, visto che sugli stessi si versa già l’Imu. Ma va sottolineato che non sempre è così.

I redditi degli immobili non locati che risultano sempre come seconda casa, sono soggetti a Imu e tra Imu e Irpef c’è una alternativa di tassazione. La tassazione sugli immobili, infatti si versa con l’Imu e proprio per questo, in linea generale, non dovrebbero essere assoggettati all’Irpef.

Il decreto legge 147 del 2013, però, prevede una distinzione tra immobili non locati situati nel Comune di residenza o in altro Comune.

Nel primo caso, pur versando l’Imu sull’immobile, si è tenuti al versamento anche dell’Irpef e l’immobile e concorre alla formazione del reddito imponibile nella misura del 50%. Questa scelta è stata fatta per incentivare i proprietari a concedere l’immobile in locazione (visto che essendo situato nello stesso Comune in cui si vive appare palese che non serva come casa vacanza o di appoggio).

Se la casa disabitata, invece, si trova in un Comune diverso, l’Irpef non è dovuta. La motivazione in questo caso può essere ricercata nel fatto che per chi abita a Milano, ad esempio, una casa vicino al mare o in montagna possa essere sfruttata per la villeggiatura.

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