Donald Trump sembra voler negoziare l’aiuto militare degli Usa in Ucraina con le ingenti riserve di terre rare presenti sul territorio.
Gli Stati Uniti sono la nazione che ha fornito i maggiori aiuti militari all’Ucraina da quando la Russia ha dato via all’invasione e dato inizio ad una sanguinaria guerra nel cuore dell’Europa. L’ultimo pacchetto di aiuti è stato approvato a fine dicembre dall’amministrazione Biden: 2,5 miliardi di dollari. Un colpo di coda prima dell’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca.
Con l’insediamento del tycoon gli aiuti all’Ucraina potrebbero non essere così scontati. Trump ha detto che si impegnerà a far finire i due conflitti che imperversano in Ucraina e Medio Oriente. Ma sul tema degli aiuti non è molto d’accordo nel continuare a fornire una mano senza ottenere nulla in cambio. E così sembra aver messo gli occhi sulle ingenti risorse di minerali e terre rare possedute dall’Ucraina sul suo territorio.
Trump vuole le terre rare ucraine
Nel corso di un incontro con la stampa nello Studio Ovale, Trump ha detto di voler negoziare un accordo con l’Ucraina: aiuti in cambio delle risorse minerarie e delle terre rare. «Stiamo cercando di fare un accordo in cui loro si assicurino ciò che noi diamo loro con le terre rare e altre cose. Stiamo investendo centinaia di miliardi di dollari. Hanno grandi riserve terre rare. E io voglio la sicurezza delle terre rare, e loro sono disposti a raggiungere accordo», ha detto il presidente degli Stati Uniti.
E da Kiev le reazioni sembrano essere positive. Secondo una persona vicina al presidente Zelensky, le osservazioni di Trump sembrano allinearsi al piano di vittoria presentatogli in autunno, specificando che l’Ucraina ha offerto a Trump condizioni speciali per la cooperazione sulle risorse chiave, sottolineando la necessità di proteggerle dalla Russia e dall’Iran.
Già a fine 2024 l’Ucraina era pronta a firmare un accordo con Biden per cooperare nell’estrazione e nella lavorazione dei minerali. La firma è poi saltata probabilmente perché Kiev ha preferito attendere l’insediamento di Trump e negoziare l’accordo con lui.
Quali terre rare ci sono in Ucraina
L’Ucraina ha ingenti risorse minerarie e di terre rare sul suo territorio. Parliamo sopratutto di titanio, minerali ferrosi e carbone oltre a circa cinquecentomila tonnellate di litio ancora non sfruttate, per un valore complessivo stimato intorno alle decine di trilioni di dollari. E poi risorse di terre rare, composti da 17 elementi chimici diventati molto ambiti, ovvero: Scandio, Ittrio, Lantanio, Cerio, Praseodimio, Neodimio, Promezio, Samario, Europio, Gadolinio, Terbio, Disprosio, Olmio, Erbio, Tulio, Itterbio e Lutezio.
Le terre rare sono fondamentali per l’economia del presente e del futuro. Si tratta di elementi sempre più utilizzati nel settore delle energie rinnovabili, militare, aerospaziale, passando per il commercio di auto elettriche, e poi, ancora, la fibra ottica e la produzione di smartphone. Il principale esportatore è la Cina e forse anche per questo gli Stati Uniti puntano a mettere le mani su questi elementi. Fondamentale è non lasciarli nelle mani della Russia e per questo controllare i territori dove sono presenti le maggiori riserve è fondamentale. Non sarà facile perché anche Putin punta a metterci le mani.
Scholz non d’accordo
L’uscita di Trump non è piaciuta in Europa. In particolare il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha detto che tali risorse dovrebbero essere sfruttate dall’Ucraina per la ricostruzione post bellica e non date agli Stati Uniti. «Nel piano di vittoria, l’Ucraina ha avanzato proposte su come utilizzare le materie prime ucraine per il futuro del Paese. Tuttavia, la mia opinione personale è che dovremmo utilizzare queste risorse per finanziare l’utilizzo da parte del Paese di ciò che sarà necessario dopo la guerra», ha detto il cancelliere.
E ancora: «Sarebbe molto egoistico, molto egocentrico, dire di utilizzare ora i soldi per finanziare il sostegno alla difesa. Il punto è che l’Ucraina dovrà avere un forte esercito in futuro. Riguarda la capacità dell’Ucraina di finanziare la ricostruzione. Questi sono grandi compiti se si considera l’enorme distruzione che l’Ucraina deve affrontare. Ed è per questo che penso che sia meglio che le risorse dell’Ucraina siano pronte per un buon futuro».
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