Quali sono le province italiane in cui si vive meglio e in cui si vive peggio per i bambini, i giovani e gli anziani: la classifica.
Quali sono le città in cui si vive meglio e quelle in cui si vive peggio per bambini, giovani e anziani? L’indagine Qualità della vita per fasce d’età del Sole 24 Ore, giunta alla terza edizione, evidenzia i dati riguardanti le diverse province italiane, basandosi su un punteggio medio riguardante 12 indicatori, suddivisi per fasce d’età.
La prima fascia è quella dei bambini (0-10 anni), la seconda è quella dei giovani (18-35 anni) e la terza sono gli anziani (over 65). Per ognuno dei 12 parametri statistici sono state considerate le risposte provenienti dai territori alle esigenze specifiche dei tre target generazionali, considerando anche i servizi e le condizioni di vita e salute.
Gli indicatori sono in parte cambiati rispetto alla precedente edizione: ne sono stati confermati 26 su 36, con dieci nuovi ingressi. Per i bambini entrano la retta media della mensa scolastica, le competenze numeriche e quelle alfabetiche dei ragazzi di terza media. Per i giovani si considera il trend dei residenti e l’indice di soddisfazione del proprio lavoro. Per gli anziani le novità sono l’indice dei posti letto nelle Rsa e l’indice di solitudine. Vediamo, insieme, quali sono le tre classifiche.
La qualità della vita per i bambini: la classifica
Le prime cinque posizioni per la qualità della vita dei bambini riguardano solamente città del Centro-Nord, ecco la classifica con i relativi punteggi:
- Siena 575
- Aosta 565,1
- Ravenna 558,4
- Firenze 558,1
- Bologna 553,3
Queste sono invece le ultime cinque posizioni per i bambini:
- Agrigento 241,9
- Cosenza 238,8
- Trapani 224,8
- Reggio Calabria 224,5
- Crotone 194,1
Nelle prime dieci posizioni ci sono tre città toscane e una marchigiana. Vanno molto bene le città del Centro, con il primato di Roma per il peso delle rette delle mense e Macerata per l’assenza di delitti denunciati sui minori. A Sud vanno bene, su alcuni indicatori, Cagliari e Nuoro. Ultima in classifica Crotone, che emerge per la carenza di competenze numeriche e alfabetiche.
Qualità della vita, la classifica delle città per i giovani
La seconda categoria è quella dei giovani da 18 a 35 anni, ecco la classifica delle migliori cinque province secondo questi indicatori:
- Ravenna 684,8
- Forlì-Cesena 638,5
- Ferrara 625,5
- Piacenza 611
- Grosseto 609,8
Agli ultimi cinque posti troviamo, invece:
- Catanzaro 377,7
- Roma 372,2
- Napoli 358,5
- Sud Sardegna 357
- Taranto 320,6
L’Emilia-Romagna occupa le prime tre posizioni per i giovani. A Verona c’è il dato più positivo sui Neet, con meno giovani che non lavorano né studiano. A Cuneo, invece, si registra la maggior soddisfazione per il proprio lavoro. Le ultime posizioni riguardano quasi solamente città del Sud, con l’eccezione di Roma su cui pesano soprattutto gli alti canoni d’affitto.
La qualità della vita per gli anziani in Italia
Passiamo, poi, alle città in cui la qualità della vita è più alta per gli anziani (ovvero gli over 65):
- Trento 705,3
- Bolzano 628,2
- Fermo 568,8
- Trieste 566,3
- Sondrio 565,6
Ecco, invece, le ultime cinque posizioni:
- Reggio Calabria 328,6
- Messina 325
- Massa-Carrara 312,5
- Pistoia 305,6
- Lucca 301,4
Trento è prima in tre graduatorie su 12 e ha dati molto alti anche sulle altre. Nelle prime posizioni troviamo quasi solo città del Nord, mentre al Sud i dati positivi riguardano gli anziani che vivono soli, la percentuale maggiore di infermieri e il minor ricorso a farmaci antidepressivi. Proprio quest’ultimo è il motivo che spinge tre città toscane agli ultimi posti.
La qualità della vita nelle province italiane
In generale, quel che emerge è che la Romagna va molto bene per bambini e giovani, mentre per gli anziani i dati migliori si registrano in Trentino-Alto Adige (dove vanno bene anche gli altri parametri su giovani e bambini). Nelle ultime venti posizioni, per tutte le tre generazioni, si trovano molto spesso città del Sud, con poche eccezioni: le province toscane sugli anziani o Roma sui giovani.
Sui giovani vanno male le grandi città: Milano, Torino, Bari, Palermo e Napoli si piazzano dal 79esimo posto in giù. A pesare, per le città più grandi, sono soprattutto gli alti canoni d’affitto.
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