La crisi di Governo continua: in Italia è al centro del discorso pubblico con Lega e Cinque Stelle pronti a separarsi e portare nuovamente il Paese di fronte ad una scelta elettorale. A rendere ancora più infuocati questi giorni d’estate ci ha pensato al solito Matteo Salvini che ha affermato che gli italiani potrebbero tornare alle urne presto.
In base a quando cadrà e se cadrà il Governo potrebbero esserci tre soluzioni per il voto degli italiani: l’attesa è di 45-70 giorni dallo scioglimento. Di Maio nel frattempo ha cancellato gli impegni per cercare di far fronte alla crisi ed evitare il crollo del Governo, Conte è al Quirinale e la Lega rilascia una nota piuttosto dura: «Ogni giorno che passa è un giorno perso» dopo le parole di Salvini a Sabaudia in cui dichiarava che qualcosa con Di Maio si è rotto. In questo scenario volatile e ricco di incognite, quali sono le date utili per poter votare il nuovo Governo?
Le date per le possibili elezioni anticipate
Matteo Salvini sembra essere più deciso che mai questa volta: niente rimpasto, o vengono tagliati tre ministri o si torna alle urne. Si tratta di Toninelli, Trenta e Tria che secondo il vicepremier non sarebbero più in grado di svolgere il loro compito. Questa la richiesta di Salvini nel faccia a faccia con Conte. Visioni troppo differenti alla base delle tensioni: la prova è stata la Tav, soltanto l’ultima certificazione che i due partiti al Governo siano effettivamente incompatibili. Quali tempi tecnici bisognerebbe attendere prima di poter tornare effettivamente al voto?
Nel caso in cui si arrivi effettivamente ad una crisi di Governo ci vogliono almeno 45 giorni prima di poter tornare alle urne ed a livello massimo se ne potranno attendere 70. Per il voto estero invece ne occorrono 60 per le varie procedure.
La prima ipotesi di voto in ordine di tempo è il 13 ottobre: in questo scenario le Camere dovrebbero essere sciolte a breve, ovvero a ridosso di Ferragosto.
Nella seconda possibilità invece la data giusta sarebbe il 20 ottobre: in questo caso le Camere dovrebbero essere sciolte tra il 20 ed il 22 di agosto.
Se invece la crisi di Governo dovesse arrivare entro la fine di settembre (27-28 del prossimo mese) la data per la votazione degli italiani ricadrà sul 27 ottobre ovvero la data posta come termine ultimo per l’approvazione della Manovra 2020.
Chi in vantaggio se si votasse oggi?
La crisi di Governo pone dei dubbi sulla reale fattibilità di un Governo Cinque Stelle-Lega: ma chi avrebbe la maggioranza se si andasse a votare oggi? La Lega dovrebbe essere ancora avanti a tutti con una ipotesi di 35-36% di preferenze, mentre il Partito Democratico potrebbe toccare quota 20% con il Movimento Cinque Stelle in calo e probabilmente ancora sotto il 20%. Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia potrebbero aver scavalcato Berlusconi con il 7.5% contro il 7.1% del rivale. In questo scenario sommando i tre partiti di destra si avrebbe oltre il 50% delle preferenze degli italiani. Ma ovviamente occorrerebbe capire se queste tre forze potrebbero effettivamente formare una coalizione per il voto.
Molto dipenderà dalla percentuale degli astenuti e chi riuscirà a convincerli a tornare alle urne: si stima un 36,3% di astenuti possibili. L’ago della bilancia è nelle loro mani.
Se non crollasse il Governo? Le date importanti per la Camera
Il 9 settembre dovrebbe esserci la ripresa dei lavoro nella Camera con la discussione della legge di riduzione del numero dei parlamentari: il 12 settembre invece è prevista la mozione di sfiducia da parte del Partito Democratico nei confronti di Matteo Salvini. Il vicepremier è invischiato nel discorso dei presunti fondi russi dati alla Lega. Lo stesso giorno in Parlamento dovrebbe arrivare la nota di variazione del Def. Queste le date sull’agenda dei politici italiani che come termine hanno il 27 ottobre per l’approvazione della Manovra 2020. Si arriverà a quella data o le Camere saranno sciolte anticipatamente?
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