Ultime notizie dal Governo: dal 1° luglio riaprono sale giochi, sale scommesse, bingo e casinò, chiusi al pubblico da ottobre 2020.
Se fino a ieri era impossibile anticipare quando avrebbero riaperto le sale bingo, scommesse e slot/vlt, adesso c’è la data. Il Consiglio dei ministri del 17 maggio ha deciso di anticipare il calendario delle riaperture e per il settore del gioco d’azzardo legalizzato e la data prescelta è il 1° luglio 2021.
Sfumata la proposta di far ripartire sale bingo e casinò dal 31 maggio o da metà giugno.
La riapertura fissata a luglio arriva dopo più di un anno di chiusura al pubblico (da ottobre 2020) che ha causato al settore perdite ingenti stimate intorno ai 7 miliardi di euro e, cosa ben peggiore, ha favorito le scommesse clandestine gestite dalla criminalità organizzata.
Sale bingo, sale giochi e scommesse riaprono il 1° luglio
Tra i settori che hanno sofferto di più a causa del Covid-19 c’è quello delle del gioco d’azzardo legale, fanalino di coda del calendario delle riaperture varato dal Governo. Adesso c’è una data ufficiale, anche se si dovrà aspettare più di un mese:
“dal 1° luglio sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò potranno riaprire al pubblico.”
Recita il comunicato stampa del Consiglio dei ministri che anticipa la pubblicazione del nuovo decreto in Gazzetta Ufficiale, dove saranno indicati i dettagli della riapertura.
Sale scommesse: a quanto ammontano le perdite
I numeri della crisi sono impressionanti: stando ai dati di Agipronews (agenzia stampa che si occupa del mondo dei giochi a pronostico e scommesse) le restrizioni dell’emergenza sanitaria hanno provocato un calo delle giocate stimabile intorno al 35% e la spesa complessiva è crollata da 19,4 a 12,5 miliardi di euro. Giochi e scommesse si sono spostati sul web; l’offerta online, infatti, durante il solo 2020 ha registrato un aumento di spesa del 39%.
Tra i più danneggiati dalla pandemia ci sono gli apparecchi slot e vlt, crollati del 54% rispetto al 2019, le scommesse, diminuite del 36% e lotterie e bingo che hanno perso il 25% rispetto a due anni fa.
Oltre alle ingenti perdite arrecate agli impiegati nel settore e all’Erario - circa 7 miliardi - il dato più allarmante è che l’impossibilità di usufruire del gioco legale ha favorito i traffici illeciti e l’arricchimento delle mafie.
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