La data di spegnimento dei termosifoni dipende dalla relativa zona climatica di appartenenza. Ecco il calendario 2025.
Siamo ufficialmente entrati nel mese di marzo che è il mese in cui si cambia l’ora per tornare a quella legale ma sopratutto è il mese in cui si entra in primavera, il 21 del mese. Questo significa che le giornate si allungano, farà buio più tardi e il clima diventerà man mano sempre più mite regalandoci delle belle giornate e dei primi sprazzi di sole e caldo. La primavera 2025 tra l’altro si prevede particolarmente calda con sprazzi estivi e temperature che saranno di 1-2°C oltre la media stagionale.
Per questo tra non molto potrebbe non essere più necessario accendere il riscaldamento domestico. La data di spegnimento però non la decidiamo noi ma è regolata dal DPR numero 412 del 1993 che stabilisce periodi e fasce orarie in base alle zone climatiche del paese. Lo scopo di regolare l’accensione e lo spegnimento dei riscaldamenti è quello di contenere i consumi energetici e ridurre l’impatto sull’ambiente, magari evitando di tenerli accesi in un periodo dell’anno dove se ne potrebbe fare tranquillamente a meno. Vediamo cosa prevede il calendario 2025 e quando andranno spenti i termosifoni in base alla fascia climatica di appartenenza.
Quando vanno spenti i termosifoni?
Il DPR ha diviso l’Italia in 6 zone climatiche indicate con la lettera dalla A alla F. Si va dalle zone più calde fino a quelle più fredde. Il parametro è stato deciso tenendo conto della temperatura media annuale. Più fa freddo più la stagione di riscaldamento sarà lunga. Ecco le 6 fasce:
- Zona A: isole minori di Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle;
- Zona B: Reggio Calabria, Crotone, Trapani, Siracusa, Palermo, Messina, Catania e Agrigento;
- Zona C: Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto;
- Zona D: Province di Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Vibo Valentia e Viterbo;
- Zona E: Province di Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona e Vicenza;
- Zona F: Belluno, Cuneo e Trento.
Di seguito il calendario di spegnimento di ogni fascia:
Fascia | Data di accensione | Data di spegnimento | Ore giornaliere |
A | 1° Dicembre 2024 | 15 Marzo 2025 | max 6 ore al giorno |
B | 1° Dicembre 2024 | 31 Marzo 2025 | max 8 ore al giorno |
C | 15 Novembre 2024 | 31 Marzo 2025 | max 10 ore al giorno |
D | 1° Novembre 2024 | 15 Aprile 2025 | max 12 ore al giorno |
E | 15 Ottobre 2024 | 15 Aprile 2025 | max 15 ore al giorno |
F | Nessuna restrizione | Nessuna restrizione | Nessuna restrizione |
Il regolamento fissa anche una temperatura massima negli ambienti domestici che non può superare i 19°C anche se esiste una tolleranza di 2°C in più.
Cosa rischia chi non rispetta le regole
La violazione delle normative sul riscaldamento può comportare sanzioni amministrative, il cui importo varia da 500 a 3.000 euro, in linea con le direttive europee. Inoltre, chi non rispetta le regole condominiali o le disposizioni comunali specifiche potrebbe subire ulteriori penalità, con multe che, in caso di recidiva, possono raggiungere gli 800 euro.
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