Dopo la tragedia di Genova è bufera su Autostrade per l’Italia: ecco i guadagni di Atlantia, la società dei fratelli Benetton che la controlla.
L’Italia è ancora sotto shock dopo il crollo del ponte dell’autostrada A10 a Genova, ma questa volta mentre ancora si scava sotto le macerie per cercare le decine di dispersi, i morti accertati fino a questo momento sono 39, il governo ha promesso il pugno duro nei confronti dei responsabili.
Nell’occhio del ciclone naturalmente è finita Autostrade per l’Italia, società controllata da Atlantia della famiglia Benetton (maggiore azionista) che aveva la concessione della gestione del tratto autostradale dove è avvenuto il crollo.
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato la revoca della concessione dopo il disastro del ponte Morandi: vediamo allora quanto ha guadagnato in questi anni di gestione Autostrade per l’Italia.
Autostrade per l’Italia e Atlantia
Autostrade per l’Italia è una società per azioni che, nel nostro paese, ha la concessione per la gestione e la manutenzione di circa 3.000 chilometri autostradali tra cui anche il ponte della tragedia di Genova.
Alle origini era l’Iri a guidare la società dopo averla fondata nel 1950 per avviare quella ricostruzione del nostro paese che era stato stravolto dalla Guerra. Nel 1999 poi inizia un processo di privatizzazione che culmina nel 2002 quando le attività di concessione autostradale vengono conferite ad Autostrade per l’Italia, controllata al 100% da Atlantia.
In totale Atlantia gestisce 5.000 chilometri di autostrade a pedaggio contando anche le concessioni in India, Cile, Brasile e Polonia oltre naturalmente a quelle in Italia. Inoltre sempre nel nostro paese gestisce anche gli aeroporti di Ciampino e Fiumicino.
Atlantia detiene il 100% di Autostrade per l’Italia, con il suo maggiore azionista (30,25%) che è la holding finanziaria Edizione che è un po’ la cassaforte della famiglia Benetton grazie alla quale detiene anche il 50,01% di Autogrill oltre al 7,44% di Alitalia.
Quanto guadagna?
Nel Bel Paese ci sono quasi 7.000 chilometri di autostrade, poco meno della metà di questi sono gestiti da Autostrade per l’Italia che ha la concessione di tratte come la A1 Autostrada del Sole, la A14 Adriatica e anche la A10 Genova-Savona dove è avvenuto il crollo.
La scadenza di queste concessioni è prevista per il 2042, con la proroga per la società controllata da Atlantia che è arrivata lo scorso aprile dopo il via libera da parte dell’Antitrust dell’Unione Europea.
Con un articolo su Il Fatto Quotidiano, il Presidente dell’Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni e Trasporti Dario Balotta ha parlato per Autostrade per l’Italia di 3,9 miliardi di ricavi nel 2017 con il margine lordo che è stato di 2,4 miliardi.
Atlantia invece, che comunque conta anche altre partecipazioni come quella negli Aeroporti di Roma, nel 2017 ha fatto registrare un fatturato di 5,97 miliardi per un utile netto di 1,1 miliardi.
I ricavi quindi non sembrerebbero mancare ma a finire sotto accusa sarebbero i pochi investimenti sulle infrastrutture, con sempre Balotta che parla di un calo di Autostrade dai 232 milioni del primo semestre del 2017 ai 197 milioni dello stesso periodo del 2018.
Gli ottimi incassi derivanti dai pedaggi non avrebbero portato quindi a un aumento degli investimenti sulle infrastrutture, che anzi sarebbero in flessione, con Autostrade per l’Italia che adesso è finita nel mirino del governo Conte pronto alla revoca della concessione.
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