Chi è, cosa fa un insegnante di sostegno e quanto guadagna? Ecco cosa c’è da sapere in merito e un confronto con le altre retribuzioni scolastiche.
La scuola riveste un ruolo importante all’interno di ogni società perché permette di avere le basi, sia teoriche che pratiche, che si riveleranno poi utili per destreggiarsi nel migliore dei modi sia nella sfera privata che professionale. A rivestire un compito cruciale, in tal senso, sono gli insegnanti che si occupano di fornire la guida e gli strumenti necessari a giovani e bambini.
L’istruzione, d’altronde, è un diritto e un dovere imprescindibile nel processo di crescita di una persona e per questo motivo lo Stato offre a tutti l’accesso alla scuola, con tanto di obbligo scolastico finalizzato a garantire a tutti l’acquisizione delle competenze basilari. Ma non solo, al fine di tutelare il diritto all’istruzione degli alunni con disabilità è stata introdotta la figura dell’insegnante di sostegno. Ma chi è, cosa fa e quanto guadagna? Di seguito scopriremo qualche curiosità in più su questa figura essenziale nel mondo scolastico del nostro Paese.
La figura dell’insegnante di sostegno in Italia
Ad introdurre la figura dell’insegnante di sostegno nel nostro Paese è stata la legge numero 517 del 4 agosto 1977. All’articolo 2 di tale legge si evince che per quanto riguarda le scuole elementari:
«La scuola attua forme di integrazione a favore degli alunni portatori di handicaps con la prestazione di insegnanti specializzati assegnati ai sensi dell’articolo 9 del decreto del Presidente della Repubblica 31 ottobre 1975, n. 970, anche se appartenenti a ruoli speciali, o ai sensi del quarto comma dell’articolo 1 della legge 24 settembre 1971, n. 820. Devono inoltre essere assicurati la necessaria integrazione specialistica, il servizio socio-psico-pedagogico e forme particolari di sostegno secondo le rispettive competenze dello Stato e degli enti locali preposti, nei limiti delle relative disponibilità di bilancio e sulla base del programma predisposto dal consiglio scolastico».
Per quanto riguarda le scuole medie, invece, viene sottolineato che:
«sono previste forme di integrazione e di sostegno a favore degli alunni portatori di handicaps da realizzare mediante l’utilizzazione dei docenti, di ruolo o incaricati a tempo indeterminato, in servizio nella scuola media e in possesso di particolari titoli di specializzazione, che ne facciano richiesta, entro il limite di una unità per ciascuna classe che accolga alunni portatori di handicaps e nel numero massimo di sei ore settimanali».
Chi è e cosa fa un insegnante di sostegno
In entrambi gli articoli poc’anzi citati non viene indicata esplicitamente la figura di insegnante di sostegno, bensì “forme particolari di sostegno” o in «possesso di particolari titoli di specializzazione». Tale espressione è stata formulata da alcuni addetti ai lavori e in seguito il ministero dell’Istruzione ha sottolineato, attraverso la circolare ministeriale numero 199 del 28 luglio 1979, che tale locuzione è ormai così tanto utilizzata da poter essere accettata anche per le comunicazioni ufficiali. Ma cosa fa l’insegnante di sostegno?
Innanzitutto viene nominato dal Provveditorato agli Studi in seguito alla segnalazione delle scuole che prevedono la presenza nel proprio circolo o istituto comprensivo di alunni portatori di handicap certificati. Il compito dell’insegnante di sostegno è quello di favorire l’integrazione degli alunni portatori di handicap e mettere in campo delle misure ad hoc, tenendo conto delle esigenze individuali degli alunni. A differenza di quanto si possa pensare non lavora solo con il singolo alunno, bensì con la classe, fungendo da mediatore tra l’alunno disabile con i compagni e gli altri insegnanti.
Stipendio dell’insegnante di sostegno in Italia: ecco quanto guadagna
Lo stipendio dei docenti di sostegno è stabilito dal CCNL del comparto scuola.
In base a quest’ultimo si evince che la retribuzione oscilla tra 21 mila euro fino a 35 mila euro lordi all’anno. Mediamente un insegnante di sostegno ottiene uno stipendio netto pari a circa 1.400 euro al mese.
L’importo, però, può essere alquanto differente a seconda della tipologia di scuola e dell’anzianità di servizio. Ad esempio lo stipendio medio mensile di un insegnante di sostegno che lavora 24 ore settimanali presso una scuola primaria è pari a circa 1.400 euro, ovvero circa 25.400 euro lordi l’anno. Entrando nei dettagli, un insegnante di sostegno presso una scuola primaria alle prime armi percepisce mediamente 800 euro al mese. La retribuzione può arrivare a circa 1.500-1.600 euro al mese dopo circa vent’anni di carriera.
I fattori che influenzano la retribuzione di un insegnante di sostegno
Diversi sono i fattori che influenzano lo stipendio di un insegnante di sostegno. Tra questi si annoverano la tipologia di scuola e il monte orario.
A tal proposito, è bene sapere che l’impegno di un insegnante di sostegno è il medesimo degli altri docenti, ovvero:
- 25 ore settimanali per la scuola d’infanzia;
- 22 ore settimanali nella scuola primaria, a cui si vanno ad aggiungere due ore per programmare le attività;
- l’impegno orario richiesto è pari a 18, invece, nelle scuole secondarie.
Ad incidere notevolmente sulla retribuzione di un insegnante, inoltre, è l’esperienza accumulata. Vengono applicati, infatti, degli scatti di anzianità che comportano un aumento graduale della retribuzione, a partire dal nono anno di insegnamento.
In particolare, se un insegnante alle prime armi può aspettarsi uno stipendio netto mensile pari a poco più, o addirittura poco meno, di mille euro, dopo circa dieci anni di servizio lo stipendio medio netto è pari a circa 1.400 euro al mese. Dopo circa vent’anni di carriera si può arrivare a percepire circa 1.600 euro netti al mese, mentre a fine carriera la retribuzione può giungere fino a 1.800 euro netti.
Soffermandosi sulla tipologia di scuola, inoltre, gli insegnanti di sostegno che svolgono la propria attività presso una scuola primaria percepiscono una retribuzione media inferiore rispetto a quella dei docenti di una scuola secondaria. A percepire la retribuzione più alta sono i docenti della scuola secondaria di secondo grado che percepiscono un compenso maggiore rispetto a coloro che lavorano presso gli istituti secondari di primo grado.
Ad incidere sull’importo dello stipendio degli insegnanti di sostegno, inoltre, è il titolo di studio conseguito. In base al CCNL, infatti, le retribuzioni sono più alte per gli insegnanti laureati rispetto a coloro diplomati.
Stipendio docenti in Italia: tabelle
Per sapere a quanto ammonta lo stipendio di un docente in Italia, come già detto, bisogna tenere in considerazione quanto stabilito nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del personale del comparto Istruzione e ricerca. In base a quest’ultimo, così come pubblicato sul sito dell’ARAN, ovvero l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, sono questi gli stipendi dei docenti, calcolati tenendo conto degli anni di servizio:
Servizio ed esperienza | 0-8 anni | 9-14 anni | 15-20 anni | 21-27 anni | 28-34 anni | da 35 anni |
---|---|---|---|---|---|---|
Docente scuola dell’infanzia ed elementare | 20.897,20 euro | 23.182,99 euro | 25.204,99 euro | 27.171,59 euro | 29.101,82 euro | 30.536,92 euro |
Docente diplomato istituti secondari di II grado | 20.897,20 euro | 23.182,99 euro | 25.204,99 euro | 28.126,56 euro | 30.029,79 euro | 31.492,42 euro |
Docente scuola media | 22.678,52 euro | 25.342,05 euro | 27.676,59 euro | 29.948,17 euro | 32.179,35 euro | 33.837,37 euro |
Docente laureato istituti secondari II grado | 22.678,52 euro | 25.995,81 euro | 28.520,99 euro | 31.736,25 euro | 33.837,37 euro | 35.505,47 euro |
Le retribuzioni previste dal CCNL per gli insegnanti sono da ripartire in dodici mensilità più la tredicesima.
Insegnante di sostegno, il confronto con le altre retribuzioni scolastiche e prospettive di carriera
Non vi sono differenze di stipendio tra docenti precari e di ruolo. Tuttavia, riuscire ad ottenere un incarico di ruolo può permettere di ottenere una retribuzione più stabile rispetto a chi lavora come supplente e quindi avere la tanto desiderata stabilità economica. Per aumentare il proprio stipendio, quindi, si consiglia di continuare a formarsi e specializzarsi, frequentando ad esempio corsi di aggiornamento grazie a cui aumentare le proprie competenze e di conseguenze le opportunità di avanzamento di carriera.
Un insegnante di sostegno con esperienza e qualificato, infatti, può aspirare a ricoprire un ruolo dirigenziale, riuscendo così ad ottenere una retribuzione decisamente più alta. Un’altra opportunità di avanzamento di carriera, e anche di aumento di stipendio, è rappresentata dal ruolo di coordinatore didattico per il sostegno. Chi ricopre tale incarico deve gestire e coordinare gli insegnanti di sostegno all’interno della scuola.
© RIPRODUZIONE RISERVATA