Resoconto delle performance, in positivo e in negativo, delle 40 azioni dei Ftse Mib su un timeframe di breve-medio termine, 3 anni.
Al termine di un anno solare e all’inizio di uno nuovo di solito si fanno i bilanci di breve, di medio e di lungo termine. Capita di farlo tanto nella vita privata come sul lavoro o nella professione, in famiglia e/o con il partner e, perché no?, anche sul fronte delle finanze.
Qui, in particolare, illustreremo quali sono state le prestazioni storiche a 3 anni (2022-’24) degli attuali 40 titoli che compongono il principale listino di Borsa milanese. Nello specifico, ecco di quanto sono saliti e scesi i prezzi delle azioni del Ftse Mib in 3 anni di Borsa.
20 titoli al rialzo e 20 titoli al ribasso
Manco a farlo apposta, il bilancio a 3 anni delle prestazioni dei 40 (attuali) titoli del Ftse Mib vede 20 azioni con il segno più e altrettanti con il segno meno. Sull’uno e sull’altro fronte si tratta di blue chip appartenenti ai più disparati settori economici.
Tuttavia, è evidente una prevalenza di titoli del comparto finanziario, ossia banche e assicurazioni, nel gruppo dei titoli in rialzo, e una maggiore prevalenza di industriali nell’altro.
Partiamo dai primi 10 titoli con il segno meno e con una perdita “soft”, diciamo così, ossia meno marcata rispetto a quelli rientranti nel gruppo successivo. Nello specifico si tratta di (fonte: Investing):
- Azimut: –1,51%;
- Enel: –2,17%;
- Hera: –6,64%;
- Inwit: –8,24%;
- Recordati: –10,44%;
- Pirelli: –10,54%;
- Italgas: –10,77%;
- Snam Rete Gas: –19,28%;
- Monclear: –20,34%;
- Stellantis: –24,73%. A onor del vero le perdite degli ultimi 3 titoli non sono proprio “soft” nel senso pieno del termine, ma su simili timeframe ci possono stare.
Le azioni di Borsa che dal 2022 al 2024 hanno perso tanto valore in Borsa
Passiamo ora alle azioni che in 3 anni di mercati aperti hanno perso davvero tanto valore per strada. Nei casi peggiori potrebbe trattarsi di profonde debacle se i titoli in questione erano già presenti in portafoglio agli inizi del 2022, anno base dell’analisi. Non solo, ma se teniamo conto che il triennio in questione è stato un periodo di corposi rialzi, il timore della scoppola devastante è dietro l’angolo.
In questi casi l’unica, magra e amara speranza è che si tratti di acquisti effettuati molti anni prima a prezzi, si spera ma è tutto da dimostrare, ai loro minimi storici. In tal caso si tratterebbe più che altro di “guadagni rimangiati” più che di perdite cocenti patite dal proprio patrimonio.
Premesso ciò, ecco le blue chip che troviamo nella top ten delle peggiori performance di Borsa del triennio 2022-’24:
- ERG Spa: –30,77%;
- Interpump Group: –34,06%;
- Diasorin: –40,72%;
- Telecom Italia: –43,27%;
- STMicroelectronics: –45,13%;
- Saipem: –45,72%;
- Amplifon: –47,71%;
- Campari: –53,28%;
- Nexi: –61,76%;
- Banca MPS: –63,39%.
Quanto sono saliti e scesi i prezzi delle azioni del Ftse Mib in 3 anni di Borsa
Finalmente cambiamo segno e passiamo dal rosso al verde, cioè dal ribasso al rialzo ma sempre riguardo alle performance degli ultimi 3 anni. Questo trend di medio-breve termine non va confuso con quello di breve o brevissimo oppure di lungo o lunghissimo periodo. Per ogni titolo e/o singola storia di investimento vanno fatte considerazioni ad hoc, “personalizzate”, e mai generalizzare in senso assoluto.
Premesso ciò, ecco i primi 10 titoli che hanno archiviato il triennio 2022-’24 in verde:
- Terna +7,03%;
- ENI SpA: +7,10%;
- FinecoBank: +8,71%;
- Poste Italiane: +18,07%;
- A2A: +24,53%;
- Iveco NV: +28,60%;
- Banca Mediolanum: +31,80%;
- Mediobanca: +39,17%;
- Assicurazioni Generali: +46,32%;
- Intesa Sanpaolo: +69,70%.
I 10 titoli del Ftse Mib che in 3 anni hanno segnato rialzi vertiginosi
Arriviamo infine all’Olimpo dei rialzi azionari che si sono registrati sul Ftse Mib negli ultimi 3 anni. Procedendo anche in questo caso in ordine crescente si tratta di:
- Brunello Cucinelli: +73,31%;
- Ferrari NV: +80,53%;
- Prysmian: +85,99%;
- Tenaris: +96,53%;
- Banco Popolare di Sondrio: +119,44%;
- Unipol Gruppo: +151,31%;
- Unicredit: +183,70%;
- Banco BPM+195,00%;
- Banca BPER: +235,71%;
- Leonardo (ex Finmeccanica): +311,27%.
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